Gli effetti collaterali del perizoma

Il perizoma è un indumento intimo che risale agli antichi egizi ed era solitamente indossato dagli schiavi, Negli ultimi decenni è tornato alla ribalta come segno di sensualità e trasgressione, o per questione di comodità. Eppure secondo molto studi non sarebbe un indumento molto salutare, quantomeno non per tutte.

Il perizoma è solitamente indossato sotto vestiti attillati, quindi si somma una doppia elasticità che non giova alle parti intime in quanto non traspirano come dovrebbero. Inoltre non sono il massimo dell’igienicità: infatti quasi mai sono in cotone, bensì in materiale sintetico che può causare infezioni intime e alle vie urinarie, specie a quelle donne che già hanno di per sé problemi.

Con il perizoma le parti intime sono più a rischio infezioni, soprattutto se si frequentano locali e mezzi pubblici e si indossano gonne o vestitini. Il perizoma è ritenuto portatore di infezioni, specie se si ha una vita sessuale molto attiva e non protetta. Inoltre non assorbe gli odori, anzi. Eventuali perdite pre e post ciclo possono provocare imbarazzanti odori intimi.

I tessuti artificiali come il nylon intrappolano l’umidità. Il cotone, invece, fa circolare l’aria intorno alla vagina, aiuta la pelle a respirare e mantiene inalterato il Ph, una condizione necessaria per contrastare le infezioni.

Il perizoma è sconsigliato soprattutto alle donne in gravidanza: in questo periodo il sistema immunitario va in tilt, aumentano le infezioni e si potrebbe persino mettere a rischio la salute del bambino. Meglio non correre troppi rischi ed evitare di indossarlo.

Detto ciò non intendiamo demonizzare il perizoma. Ne deriva sol oche sarebbe opportuno scegliere modelli confortevoli, possibilmente in cotone, non troppo stretti. Infine meglio non utilizzare sempre e solo biancheria intima dalle dimensioni striminzite, ma alternarla con slip di altri tipi, dalle mutande classiche alle culotte. D’altronde l’effetto vedo-non vedo è sempre più efficace sugli uomini.

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