Bevande vietate ai minori vendute ai bambini. Arriva la denuncia: il rischio è enorme

Sta avvenendo qualcosa che potrebbe molto facilmente sfuggire di mano e che riguarda le bevande vietate ai minori.

Un minore consuma un energy drink
Un minore consuma un energy drink (foto Canva)

Energy drink ai minori, quanto fanno bene? Ci sono casi molto frequenti in cui queste bevande vengono reclamizzate appositamente tenendo come focus principale i più giovani, approfittando dell’ambito dei cosiddetti eSports. Si tratta del mondo dei videogiochi a livello agonistico e che riguarda tornei e competizioni apposite.

Non sussistono limiti di età negli eSports, e per fare da stimolante gli energy drink ai minori rappresentano, secondo le case produttrici, un qualcosa di lecito con cui procedere per dare loro anche il giusto boost. Ma questo vale anche per le sessioni da gaming a casa. Chi di voi non ha un figlio od un nipote giovanissimo che inforca le cuffie e se ne sta per un po’ con un pad tra le mani?

Ecco, questo è un tipico scenario in cui potrebbe avvenire l’accostamento tra energy drink e minori. Ma anche in questo caso occorrono delle regolamentazioni. E come al solito non mancano anche dei sotterfugi al limite del lecito consentito. Basti pensare a come queste bevande vengono pubblicizzate.

Bevande vietate ai minori, il trucco per aggirare il divieto di vendita

Una lattina aperta
Una lattina aperta (Foto Canva)

Negli Stati Uniti, nonostante ci siano delle limitazioni, le aziende produttrici reclamizzano questi prodotti ai giovanissimi – anche bambini – sfruttando un packaging dominato da colori accesi, aromi che richiamano marchi di caramelle e quant’altro. Adattando così ai più piccoli un qualcosa che sarebbe più adatto indirizzare gli adulti.

Purtroppo gli stessi genitori molte volte non si rendono conto di quello che acquistano per i loro figli. E di conseguenza non sono a conoscenza dei rischi che questa cosa comporta. Come fatto sapere dal Ruud Center for Food Policy & Health dell’Università del Connecticut e dalla associazione Truth in Adevertising.org, queste bevande espongono al rischio di obesità infantile e di dipendenza.

Pubblicizzare questi prodotti attraverso i social network e le figure di influencer più in voga tra i giovani è un terreno fervido per piazzare delle ottime vendite e degli enormi guadagni. Purtroppo però si tratta di prodotti che non sono adatti a bambini e ragazzini. Questo problema riguarda però anche altri Paesi del mondo, Italia inclusa.

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E non aiutano certe indicazioni che devono essere presenti a norma di legge ma che campeggiano sulle confezioni solamente con caratteri fortemente ridotti, praticamente minuscoli. Si leggono bene invece quelle che sarebbero le proprietà stimolanti di queste bevande, che aiuterebbero a restare concentrati, svegli e che favorirebbero i riflessi.

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Requisito fondamentale per giocare bene e per vincere in ambito eSports. Ma la verità è che gli energy drink sono per gli adulti, ed anche nel loro caso andrebbero assunti con moderazione.

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“Qui si ha un tipico esempio di marketing che fa gli interessi delle aziende produttrici senza tenere granché in considerazione la salute dei consumatori, a prescindere dalla loro età”, afferma il Ruud Center, che condanna il modo di fare pubblicità sfruttando colori, nomi di caramelle e tutto quanto possa fare da richiamo per i bambini.

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