Bere caffè prima di un pisolino può sembrare controintuitivo ma gli studi spiegano che è invece un toccasana per la nostra salute mentale ed energetica. Vediamo subito perchè.

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Il caffè (bevuto rigorosamente amaro) solo previene malattie croniche e degenerative, incluso il minor rischio di sviluppare diabete di tipo 2, ma anche problemi cardiovascolari ed epatopatie.
Inoltre nell’articolo “Riduce il rischio di danno renale acuto, bevine una tazza tutte le mattine” spieghiamo che la sua consumazione riduce infatti le probabilità di danno renale acuto rispetto a coloro che non consumano la bevanda.
Si tratta di un vero toccasana che oltre l’80% degli italiani consuma anche 3 volte al giorno. Gli esperti suggeriscono che il momento migliore per consumare il caffè però non è appena svegli, ma a metà mattina.
Abbiamo già visto che per una persona che si alza quindi intorno alle 7, la scelta migliore è quindi tra le 9.30 e le 11.30 mentre un altro caffè si potrebbe bere nel primo pomeriggio, magari alle 14.30 prima di tornare a lavorare o studiare.
Questo per evitare i picchi di cortisolo nel sangue e permettere al caffè di fare nel miglior modo possibile il suo lavoro di eccitante e inibitore degli ormoni del sonno.
Inoltre andrebbe consumato almeno 6 ore prima di andare a dormire la sera, questo però non vale se si fa un pisolino a metà pomeriggio.
Un recente studio inglese infatti ha spiegato che c’è un orario preciso in cui assumere questa bevanda in concomitanza con la pennichella, vediamo che cosa è emerso. È una rivoluzione!
Che cosa è un caffè Nap? Un alleato di energia
Sapevi che è possibile ottimizzare l’effetto stimolante del caffè anche il pomeriggio dopo il riposino? Bevi il tuo caffè, che sia espresso, americano, lungo o corto, e subito dopo schiaccia un pisolino, ti spieghiamo subito perchè poi ti sentirai molto meglio in termini di energia.
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Si chiama “Power Pap” o di “Caffè Nap” ed è una tecnica di recupero delle energie che può essere messa in atto per recuperare le energie durante una giornata molto lunga e faticosa recuperando le energie mancanti.
Ovviamente si parla di massimo 30 minuti di sonno, in cui chiudere gli occhi e dormire. Al risveglio la caffeina introdotta sarà ormai assimilata e in circolo ed il suo effetto sarà ancora più efficace.
Questa infatti impiega circa mezzora per entrare in circolo, ovvero il tempo necessario per cui il nostro corpo automaticamente consente all’adenosina (la molecola che influisce sul ciclo sonno veglia) di diminuire nel sangue.

L’adenosina con il sonno diminuisce mentre subentra la caffeina che compete con i ricettori del sonno andando a stimolarne la corretta funzionalità. Dopo appena 30 minuti di riposino quindi ci sentiremo molto più attivi ed in forze rispetto al solo rito del caffè davanti un pc.
Provare per credere! Lo dice la scienza.