Come nasce il pane bruscato: origini umili, ma tanta genuinità

Come nasce l’idea del pane bruscato: quali sono le vere origini, chi lo mangiava e come si preparava questa delizia

pane bruscato
Il pane bruscato: le origini di questa ricetta

Quante volte ci siamo ritrovati a mangiare dei piatti poveri di cui, però, ignoriamo la provenienza. Spesso, non si tratta neanche di veri e propri piatti. Ma di una sorta di ‘ingredienti’ che si prestano al desiderio di un uomo che, tra tanto lavoro, ha bisogno assolutamente di sfamarsi. E’ così che sono nati diverse leccornie come la pizza, in primis, un piatto povero, che tutt’oggi costa poco (tranne che in casi eccezionali). In effetti, a pensarci bene, questi piatti di umili origini si rivelano anche i più buoni. Perché si tratta di cibo genuino, senza troppi fronzoli. Ecco, oggi vi vogliamo parlare di un esempio di piatto povero, ma ancora oggi considerato tra i più genuini e buoni da portare in tavola. Vediamo insieme di cosa si tratta e, se vi va, dopo commentate facendoci sapere se anche voi lo mangiate spesso o se proprio non l’avevate mai assaggiato.

Il pane ‘bruscato’: di umili origini, ma sempre molto apprezzato

Chi non ha mai mangiato una bruschetta? Si fa col pane raffermo, quello che non si è mangiato nei giorni precedenti e poi si fa fatica a buttar via. Ci sono persone al mondo che ne vorrebbero anche solo un po’ di quel pane e noi lo buttiamo via? No, proprio non si può. Così, prende vita la bruschetta. Si taglia una fetta di pane doppia, la si mette in forno, ci si mette sopra un po’ d’aglio, olio, e qualche pomodorino. Ecco, questa è la più semplice delle bruschette. Ma ce n’è una ancora più povera. Diciamo, anzi, che la bruschetta non nasce dall’esigenza che si aveva in passato di non buttare il pane. Anzi, il pane era anche poco e ci si doveva accontentare di ciò che si aveva.

La bruschetta di cui parliamo si può chiamare anche pane unto. Si tratta di una fettina di pane che i contadini, magari a metà giornata, come spuntino, mangiavano per saziare la fame. Come si preparava? Si prendeva il pane raffermo, lo si metteva su una griglia preparava alla buona con il legno e poi… uno spicchio d’aglio si tagliava a metà e lo si strofinava sopra. Così da dare sapore. Quelli che avevano un filo d’olio, ce lo mettevano, gli altri invece no. Lo stesso si poteva fare anche con la cipolla. Niente di più povero ed umile, ma senza dubbio anche sano, buono e nutriente.

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