Dieta della terza età: cosa mangiare dopo i 65 anni

Durante la terza età bisognerebbe iniziare a modificare un po’ le abitudini in tavola. Il menù ideale dovrebbe bandire zuccheri, alcolici e sale e puntare più su cibi light e digeribili, come pollo, cereali e verdure. Ma anche tanta acqua, anche se non si avverte lo stimolo della sete.

Superata la soglia dei 65 anni il dispendio energetico si riduce con l’età a causa del calo del metabolismo basale e la minore attività fisica. Si spendono meno energie, diminuisce la massa magra e quindi cala il fabbisogno di calorie. Il nutrizionista Pietro Migliaccio, presidente emerito della Società italiana di scienza dell’alimentazione (Sisa) per un invecchiamento di successo consiglia carni avicole, in quanto più leggere, facili da masticare e ricche di proteine e sali minerali.

Diventa importante anche il metodo di cottura: alla griglia, al forno, lesso o arrosto, evitando tassativamente le fritture. “Ogni 100 grammi di petto di pollo – precisa Migliaccio all’Adnkronos – contengono 23,3 g di proteine, solo 0,8% di grassi totali con bassissimo apporto di colesterolo e apportano solo 100 kcal. Caratteristiche che lo rendono una carne particolarmente adatta a questa fascia di età, dove il metabolismo proteico subisce notevoli modifiche, si riduce il turnover delle proteine e anche il livello di quegli ormoni che sono fondamentali per la sintesi proteica”.

Una volta arrivati alla terza età meglio mangiare poco e frequentemente, con varie porzioni di frutta fresca e verdure, cereali integrali, ricordano di assumere una buona dose di calcio, soprattutto attraverso latte e derivati, ma senza esagerare con i formaggi, specie se stagionati e ricchi di grassi. Un ruolo fondamentale è ricoperto dall’acqua: è importante bere in media due litri di acqua al giorno, evitando bibite gassate e zuccherate, oltre ovviamente gli alcoli e super alcolici. Un dolce alla domenica è consentito.

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