Distributori automatici: gli italiani sono grandi clienti

La pausa caffè, la prima colazione o lo spuntino pomeridiano si fa sempre più spesso presso i distributori automatici. Nel 2016 si sono contate quasi 5 miliardi di consumazioni per un fatturato complessivo di 1,83 miliardi di euro.

Gli italiani che lavorano in ufficio, gli studenti, i pendolari in genere sono sempre più soliti fermarsi davanti ad una “vending machine” per uno snack, un caffè, un cappuccino o un tè, così da evitare la fila al bar e risparmiare qualche spicciolo. In media ogni italiano acquista cibi o bevande 2 volte a settimana presso un distributore automatico, saggiamente piazzati nei luoghi strategici come stazioni, ospedali, università, scuole, metropolitane, aeroporti, aziende pubbliche e private,ecc.

“Gli italiani sono dei grandi consumatori ai distributori automatici forse perché stiamo più spesso fuori casa e dunque consumiamo più pasti fuori casa” spiega ad Adnkronos Michele Adt, direttore generale di Confida, l’associazione Italiana della distribuzione automatica. “Il caffè è il prodotto più gettonato, con 2,7 miliardi di consumazioni rappresenta il 55,5% del totale, seguito dall’acqua con 722 milioni ma anche le bevande calde stanno aumentando il ginseng, il tè e inoltre gli snack a base di frutta secca hanno visto un vero e proprio boom”.

Recentemente sono stati introdotti nelle macchinette anche frutta secca, prodotti senza glutine e succhi 100% frutta riscuotendo un enorme successo. In Italia si contano oltre 800 mila distributori automatici installati, contro i 590 mila in Francia e 550 mila in Germania. L’Italia ha quindi la più grande catena distributiva automatica alimentare. Il grande vantaggio è che sono aperte 24 ore al giorno e quindi sono sempre a disposizione dei consumatori, oltre ad essere monitorate costantemente a livello di norme igienico-sanitarie. Una trovata geniale dal punto di vista alimentare ed economico che sta rivoluzionando il modo di fare colazione degli italiani e non solo.

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