L’obesità aumenta le probabilità di sopravvivenza all’ictus

Le persone sovrappeso hanno il 62% in più di probabilità di sopravvivere a un ictus rispetto ai loro coetanei più magri.

I ricercatori hanno scoperto che, contrariamente alle aspettative, il trasporto di grasso corporeo in più può effettivamente aumentare le possibilità di una persona anziana di sopravvivere a un’emorragia cerebrale. Gli esperti lo chiamano il “paradosso dell’obesità”.

Questa è la prima prova che il grasso potrebbe essere protettivo contro un ictus. “In primo luogo è stato notato che il trasporto di un peso aggiuntivo può avere un ruolo nella sopravvivenza per le persone che hanno sofferto di malattie renali e cardiache, quindi abbiamo sentito il bisogno di indagare se fosse anche legato a una migliore sopravvivenza per ictus”, ha scritto l’autore Dr Zuolu Liu, dell’Università della California, a Los Angeles.

Lo studio ha coinvolto oltre 1.000 partecipanti con un’età media di 71 anni che avevano subito un ictus ischemico acuto, uno in cui il flusso di sangue verso una parte del cervello è bloccato. I partecipanti sono stati suddivisi in cinque categorie basate sul BMI: sottopeso, normale, sovrappeso, obeso e gravemente obeso. I ricercatori hanno poi monitorato i pazienti per tre mesi dopo l’ictus, misurando i loro livelli di disabilità.

Hanno scoperto che le persone che erano gravemente obese avevano il 62% in meno di probabilità di morire rispetto alle persone di peso normale. I risultati hanno anche mostrato che le persone che erano obese avevano il 46% in meno di probabilità di morire dopo un ictus, e coloro che erano in sovrappeso avevano il 15% di probabilità in meno di morire.

Al contrario, le persone che erano sottopeso avevano il 67% in più di probabilità di morire dopo un ictus rispetto alle persone di peso normale. Il dott. Liu ha aggiunto: “Una possibile spiegazione è che le persone in sovrappeso o obese possono avere una riserva nutrizionale che potrebbe aiutarle a sopravvivere durante una malattia prolungata. Sono necessarie ulteriori ricerche per studiare la relazione tra indice di massa corporea e ictus”.

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