Si tratta di una vera e propria overdose da caffeina, questa la causa di morte di un giovane inglese la cui scomparsa ha aperto una vera e propria caccia contro gli energy drink.

Nel Regno Unito a Bodelwyddan, nel Galles, pochi giorni fa è venuto a mancare un uomo di 29 anni, guardia giurata e personal trainer. Si tratta di un’overdose di caffeina dopo aver consumato una bevanda che equivaleva a 200 tazzine di caffè.
I giornali locali spiegano che aveva ordinato un pacchetto di caffeina in polvere da Blackburn Distributions, un’azienda di integratori sportivi, per aiutarsi a stare sveglio quando faceva i turni serali a lavoro.
La dose raccomandata dall’azienda produttrice e ben segnalata nella confezione, va da 60 a 300 milligrammi al giorno. Thomas Mansfield però quando ha deciso di assumerla il giorno in cui è morto, aveva la bilancia digitale fallata: questa infatti aveva un peso iniziale già di due grammi, motivo per cui ha calcolato male la dose.
Invano è arrivata l’ambulanza chiamata dalla moglie che lo ha trovato esanime sul pavimento e la bava alla bocca. Gli esami dell’autopsia hanno stabilito che a causargli la morte è stata la tossicità della caffeina, l’uomo infatti ne aveva assunto erroneamente 392 milligrammi. Troppi perchè il suo cuore potesse reggere al colpo.
“Il mio mondo è stato distrutto e i miei figli hanno perso il loro papà“, ha scritto la moglie Suzannah sui social. “Ho perso l’amore della mia vita. Tom è morto in ospedale“, ha aggiunto.
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Energy drink, cosa stiamo bevendo? Quello che dovresti sapere
Si è aperta quindi una caccia agli energy drink fino ad oggi assunti in modo così massiccio non solo da sportivi e atleti ma anche da chi come Thomas svolge lavori logoranti e intensi, oppure studenti. Insomma, da parte di tutti quelli che hanno bisogno di trovare l’energia fisica in maniera alternativa.
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Ricordiamo che le bevande energizzanti sono bibite che contengono sostanze stimolanti, principalmente glucosio, caffeina, taurina, e vitamine del gruppo B, destinata a fornire energia al consumatore che le sceglie.
I primi esperimenti per creare una bevanda con queste caratteristiche sono stati fatti nel 1927 dal chimico William Owen. Ma è solo negli anni Novanta con la Red Bull che gli energy drink prendono il sopravvento e sono commercializzati in tutto il mondo.
L’avvertenza che però i medici danno sempre è quella di non assumerli in particolari condizioni (come la giovane età, la gravidanza e l’allattamento), inoltre per chi soffre di particolari disturbi o patologie, è necessario il parere preventivo del medico.
Raccomandiamo di leggere sempre l’etichetta per conoscere le relative controindicazioni della bevanda. In nessun caso gli integratori alimentari vanno intesi come sostituti di una dieta variata, e non vanno intensi come sostituti di pasto a determinate carenze nutritive.
Stabilire il reale bisogno di un integratore alimentare spetta esclusivamente a un medico nutrizionista preparato nella materia di studio e in grado di capire anche la correlazione, ed eventuali controindicazioni, tra questa e farmaci assunti contemporaneamente.

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Non sottovalutate la cosa, si tratta pur sempre di un integratore che assunto un modo scomposto e senza attenzione può avere effetti collaterali devastanti sul corpo umano. Non si gioca con la salute, è il primo passo per prendersi cura di se stessi.