La richiesta della multinazionale americana non è stata accolta in quanto ha somiglianze significative con la nostra amata Dop italiana conosciuta in tutto il mondo.

Si tratta di uno dei nostri prodotti a Indicazione Geografica più falsificati all’estero con un giro d’affari di traffico illecito pari a milioni di euro ogni anno. Tutti incassi che non entrano invece nelle tasche del Consorzio di Tutela che ne disciplina tutte la fasi di produzione.
Nelle scorse ore è arrivata però una bella notizia per il Parmigiano Reggiano Dop in questi mesi pesantemente devastato da venti di frode oltre Oceano. Nello specifico in Ecuador dove il gruppo Kraft Foods Group Brands LLC stava tentando di registrare il marchio “Kraft Parmesan Cheese”.
Ovviamente il Consorzio di Tutela si è opposto formalmente a tale assurdità, tanto che l’Ufficio competente del Paese sudamericano alla fine ha stabilito che la richiesta della multinazionale americana non poteva essere accolta.
Presentava infatti “somiglianze significative con la denominazione di origine protetta, approfittando indebitamente della notorietà, della qualità e di altre caratteristiche di quest’ultima dovute esclusivamente alla ambiente geografico in cui viene prodotta”.
La decisione rappresenta una vittoria importante per il sistema delle Indicazioni Geografiche fuori dall’Europa. Una svolta verso quello che soprattutto gli italiani cercano da anni di far capire: ovvero il profondo legame tra prodotto, territorio e Denominazione di Origine.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE –> Il luogo più caro in cui mangiare. Il post spopola sul web: la FOTO fa riflettere
Il giro d’affari del falso Parmesan fuori dalla UE è di 2 miliardi di euro
La decisione dell’Ufficio ecuadoriano ha fatto leva sul fatto che il nome Parmesan non è così generico al di fuori dell’Unione Europea. Lo vorrebbero invece varie multinazionali e associazioni di categoria che hanno fatto di tutto per far approvare tale decisone nefasta per la nostra economia.
Visualizza questo post su Instagram
Si tratta di un riconoscimento di tale portata di cui beneficia ora la Dop Parmigiano Reggiano ma anche tutte le altre Indicazioni Geografiche presenti al mondo.
Nel testo approvato all’umanità in consiglio straordinario, leggiamo infatti:
Kraft Foods Group Brands, LLC., è una società domiciliata negli Stati Uniti d’America, località che non ha alcun rapporto con l’Italia. Tanto meno con l’origine del formaggio Parmigiano Reggiano (territorio delle province di Parma, Reggio Emilia e Modena e i comuni limitrofi delle province di Mantova e Bologna).
Il termine Parmesan evoca infatti la denominazione di origine Parmigiano Reggiano e nei Paesi in cui non esiste la cultura della tutela agroalimentare, questo italian sounding rimanda involontariamente il consumatore medio all’acquisto impulsivo.
Nel documento si legge ancora: “(…) è chiaro che il marchio potrebbe essere ingannevole e colpire il consumatore, che non sarebbe in grado di prendere una decisione consapevole sul mercato”.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE –> Vino italiano, migliaia di posti di lavoro a rischio: oggi si vota il “Cancer Plain Ue”
Visualizza questo post su Instagram
Ricordiamo che al mondo l’ammontare delle frodi a donno del vero formaggio italiano ammonta ad oltre 2 milioni di euro (circa 200mila tonnellate di prodotto). Una cifra esorbitante che dimostra il giro d’affari che si muove dietro a tale settore.
Le normative che proteggono il nome Parmigiano Reggiano all’interno dell’Unione europea non valgono però in tutti i paesi del mondo, aprendo la porta a usi scorretti di nomi di altri prodotti caseari realizzati negli Usa.