Patate germogliate: si possono mangiare? Occhio a questi ‘dettagli’

Patate germogliate: sappiamo se si possono mangiare? Ecco, per capirlo bisogna guardare attentamente questi ‘dettagli’

Patate germogliate
Le patate germogliate si possono mangiare?

Le patate germogliate rappresentano da sempre un forte oggetto di dibattito: non tutti, infatti, sanno cosa fare quando gli capita di avere a che fare con questo tubero che presenta dei germogli sulla superficie. Ci sono persone che, senza pensarci, buttano via le patate. Magari perché credono sia qualcosa di non consigliato per l’uomo, che possa far male alla nostra salute, in effetti. Altri, invece, non se ne curano: le sbucciano, le cucinano e le mangiano proprio come avrebbero fatte con le patate senza germogli. Ecco, a dire il vero, bisogna riconoscere la patata e capire quali sono le sue caratteristiche prima di decidere se mangiarla oppure no. Il fatto che abbia dei germogli non è così determinante come si può pensare e adesso vi spieghiamo il perché.

Patate germogliate: si possono mangiare?

Ci sono due strade, quando vi si presentano delle patate germogliate. Bisogna buttarla via quando la superficie della patata presenta i germogli ed è rugosa. Inoltre, in casi come questo, la patata potrebbe risultare anche particolarmente asciutta. Ecco, questo è l’esempio in cui la patata va buttata via. Per quale motivo? Evidentemente, c’è una grossa presenza di solanina e il fatto che sia così asciutta indica che la patata ha perso i suoi amidi e quindi è morta. Nel caso andassimo a cucinarla, non avrà un buon sapore.

Se, al contrario, riconoscete che la patata, nonostante i germogli, è ancora soda e compatta, beh, in questo caso potete cucinarla e mangiarla tranquillamente. Tuttavia, non potrete friggerle con la buccia. Eliminatela ed utilizzate soltanto la patata (la parte gialla, per intenderci). La solanina è presente soprattutto nella parte sottostante la buccia. Tuttavia, niente paura: sarà in una dose ridotta in questo caso e non costituirà un problema per il nostro organismo.

 

Impostazioni privacy