Oltre 105 tonnellate di grano duro sono state sequestrate in diverse regioni d’Italia dalla Guardia di Finanza nel corso di un’operazione di contrasto alla pirateria agroalimentare, cinque le persone denunciate.

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Nuovo maxi sequestro sul territorio nazionale condotto da parte della Guardia di Finanza nel corso di un’operazione di contrasto alla pirateria agroalimentare condotta in collaborazione con la Società Cooperativa d’Interesse Collettivo Agricolo dei Selezionatori Sostitutori (SICASOV).
Varie le regioni poste sotto la lente di ingrandimento dove le autorità, all’interno di una grande azione collettiva. Hanno smascherato ben 5 persone coinvolte nella produzione e messa in vendita di prodotto contraffatto.
I controlli sono stati svolti dai Nuclei di Polizia Economico Finanziaria di Bari, Potenza, Palermo, Caltanissetta e Agrigento, dalle Compagnie di Termoli e San Severo e dalla Tenenza di Castellaneta.
Mentre tutti gli esami genotipici sui campioni prelevati sono stati condotti presso il laboratorio Crea di Foggia, specializzato nel settore. Ecco cosa è emerso da tale indagine.
Maxi sequestro di grano, molte le regioni italiane coinvolte
Cinque persone denunciate per l’ipotesi di “reato di fabbricazione e commercio di beni usurpando titoli di proprietà industriale“. Questo il capo di accusa per le persone indagate in questa indagine resa nota in conferenza stampa.
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Nel corso dei controlli durati svariati mesi, la Guardia di Finanza e le altre autorità sul territorio nazionale, hanno riscontrato illeciti produttivi relativi l’uso improprio di diciture e etichettature registrate.
Sono emerse varie ipotesi illecite quali l’utilizzo di semi sprovvisti della prescritta certificazione, la vendita di grano delle varietà protette “Antalis”, “Marco Aurelio”, “Athoris”, “Avispa”, “LG Anubis” e “Tirex” senza aver assolto gli obblighi.
Senza scodare anche la miscelazione del grano sequestrato con altro di differenti varietà immesse poi sul mercato però a prezzi oltremodo superiori alla qualità effettiva del prodotto finito.
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L’operazione di inserisce all’interno delle attività svolte dalla Guardia di Finanza a contrasto alle frodi e alla contraffazione nel settore agroalimentare, a tutela della produzione nazionale e della sicurezza dei consumatori finali.