Tortellino dell’accoglienza: com’era alle origini, altro che carne di maiale

Il tortellino dell’accoglienza fa molto discutere negli ultimi giorni: ma com’era in origine quest’alimento? Ha sempre avuto carne di maiale?

Tortellino accoglienza
Tortellino dell’accoglienza: com’erano alle origini

Negli ultimi giorni si sono susseguite polemiche senza fine sul tortellino dell’accoglienza, fatto di pollo e non di carne. Sì, ha fatto molto discutere la decisione presa per accogliere le persone che non possono mangiare maiale per motivi culturali e religiosi. E’ in atto una bufera enorme con botta e risposta continui tra la Lega e la Curia di Bologna, ma adesso a dire la propria è qualcuno di molto, ma veramente molto autorevole. A parlare, stavolta, è infatti il Gambero Rosso: “La storia del tortellino riserva qualche sorpresa. Nei ricettari antichi era a base di pollo, del maiale neanche l’ombra”.

Tortellino dell’accoglienza: parola al Gambero Rosso

La decisione della Curia di Bologna ha fatto molto discutere. In pratica, è stato deciso di fare dei tortellini ripieni di carne di pollo per la festa di San Petronio di venerdì 4 ottobre anziché con la classica carne di maiale. A parlare è stato subito pronto il leader della destra, Matteo Salvini, che sostiene: “Sarebbe come proporre il vino senza uva. Aveva ragione Oriana Fallaci, il problema sono alcuni italiani che dimenticano le loro radici, negano la nostra storia, dal tortellino al crocifisso”. Le parole dell’ex vice premier sono arrivate nel corso di una diretta Facebook e in pochi minuti hanno fatto il giro del web.

Ad esprimersi, stavolta, è il Gambero Rosso attraverso un articolo apparso sul sito ufficiale: adesso, il tortellino tradizionale è di carne di maiale, ma in antichità non era così. Si parla di ricette risalenti al medioevo ed al periodo del rinascimento: quando c’erano i tortelletti, gli annolini e i ravioletti. Non si parlava ancora di tortellini con carne di maiale. Da quei tempi fino al 1891 non s’era mai visto un tortellino con altri tipi di carne: fu Pellegrino Artusi che riempì l’interno della pasta con due salami, prosciutto crudo e mortadella di Bologna.

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