Unesco, Caffè espresso candidato a patrimonio immateriale dell’Umanità

Il dossier sarà esaminato il 29 marzo dalla Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco che dovrà decidere se inviare a Parigi la candidatura per ottenere l’iscrizione entro il 2022.

Caffè espresso candidato patrimonio Unesco
Caffè espresso (Instagram @caffettieracaffebar)

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Il caffè espresso italiano finalmente potrebbe avere il riconoscimento che merita e che da decenni noi italiani speravamo potesse ottenere a livello europeo. La notizia arriva oggi, 26 marzo, giornata nazionale che celebra il “Rito del caffè espresso italiano“.

La candidatura a patrimonio immateriale dell’Unesco sembra ormai un dato di fatto. Il dossier di candidatura de “Il caffè espresso italiano tra cultura, rito, socialità e letteratura nelle comunità emblematiche da Venezia a Napoli” è stato presentato il 24 marzo al Mipaaf (Ministero Politiche agricole).

L’idea nasce dalla volontà diffusa che vuole valorizzate le tradizioni italiane legate ad una delle bevande più popolari del mondo e che “da Napoli a Venezia” ha sviluppato una storia secolare.

Si desidera infatti mettere agli atti e riconoscere nel mondo l’Arte del Caffe Espresso Italiano. Lo hanno voluto fortemente sia il Consorzio di tutela del caffe espresso italiano tradizionale che La cultura del Caffè Napoletano tra Rito e Socialità con il supporto della Regione Campania.

Presentato il dossier appena due giorni fa, sarà però esaminato il 29 marzo dalla Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco. Questa dovrà poi formalmente decidere se inviare a Parigi la candidatura per ottenere l’iscrizione del sito Unesco entro il 2022.

26 marzo, giornata nazionale del “Rito del caffè espresso italiano”

Il Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli ha così comunicato la sottoscrizione che parte oggi: “Questa candidatura nasce da un percorso virtuoso, che in qualche modo dimostra come è possibile superare le differenze”.

Caffè montagnetta sì o no? verdetto Lavazza
Caffè della macchinetta al bar (Foto di Chevanon Photography da Pexels)

(…) Vogliamo riconosciuto il valore della tazzina di caffè a tutte le latitudini del nostro Paese. È uno di quei momenti importanti per l’Italia perché riusciamo a far capire quali sono le nostre eccellenze e proporle alle comunità internazionali con serietà e credibilità forse come nessun altro“.

Sono citate Venezia e Napoli ma si sarebbero potute inserire anche altre città, “parole che sembrano semplici ma che contengono l’essenza della nostra cultura, della nostra vita e della nostra storia“. Ha evidenziato il sottosegretario Mipaaf Gianmarco Centinaio.

Per Vincenzo De Luca invece di tratterebbe di un punto di svolta per la regione Campania, che metterebbe finalmente in rilievo le eccellenze enogastronomiche tanto amate dopo la dieta mediterranea e la pizza.

Hanno sottoscritto il dossier “Carta dei Valori del Rito dell’Espresso italiano” tutte le 11 comunità emblematiche del caffè. Torino, Milano, Venezia, Trieste, Bologna, Roma, Napoli, Lecce, Pescara, Palermo e Modica.

 

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Si tratterebbe di una grande opportunità per il nostro Paese che da anni lotta a livello europeo per vedere riconosciuto l’unico oro nero che merita un momento di pausa e si può bere in ogni momento della giornata.

Si dovrà attendere quindi martedì 29 per avere una prima conferma o smentita sul tema, ma sono già in molti a tenere le dita incrociate.