Vitamina D, i segnali del corpo in caso di carenza

La vitamina D ha la funzione di favorire l’assorbimento del fosforo e del calcio ed è quindi fondamentale per la salute delle ossa, oltre ad essere fondamentale per stimolare il sistema immunitario e per il processo di dentizione. La vitamina D può essere assimilata attraverso i raggi del sole oppure con alcuni cibi come il tuorlo dell’uovo, i cereali, il latte, le verdure di colore e verde e alcuni tipi di pesce come le sardine e la sogliola. Ma come accorgersi di avere carenze di vitamina D?

Ecco alcuni segnali che il nostro organismo ci trasmette.

Debolezza ossea – La carenza di vitamina D provoca debolezza ossea e muscolare e può causare l’osteoporosi nelle donne in meno pausa.

Gengive arrossate – In caso di carenza di vitamina D le gengive possono presentarsi arrossate o sanguinare. Questa vitamina consente all’organismo di produrre catelicidina e defensina, due sostanze che hanno la funzione di proteggere la bocca dai batteri.

Allergie – In certi casi la carenza di vitamina D causa una maggior predisposizione alle allergie, soprattutto a quelle agli acari della polvere o quelle di origine alimentare.

Sbalzi di umore – La vitamina D facilita la formazione della serotonina, l’ormone del buon umore. Un’eventuale carenza può indurre un abbassamento del tono dell’umore sino a raggiungere la depressione nei casi più estremi.

Stanchezza cronica – Se siete affetti da un senso di stanchezza cronica che vi impedisce di svolgere le normali mansioni quotidiane una delle cause potrebbe essere la carenza di vitamina D. Le persone che soffrono di sonnolenza diurna abbinata a dolori alle ossa e ai muscoli potrebbero necessitare di esporsi maggiormente ai raggi del sole e assumere questa vitamina.

Vuoti di memoria e difficoltà di concentrazione – La vitamina D è legata alla produzione di fosforo e una sua mancanza può provocare difficoltà di memoria e di concentrazione.

Ipertensione – Secondo alcuni recenti studi a livelli bassi di vitamina D corrispondono alti livelli di pressione arteriosa portando all’ipertensione nei casi più gravi.

 

 

Impostazioni privacy