Scopri la ricetta delle polpette alla catanese, un piatto che unisce sapori di mare e campagna con l'eredità arabo-normanna. Un viaggio culinario nel cuore della Sicilia.
Profumo di sugo lento, padelle che sfrigolano e un gesto antico: con le mani umide arrotondi la carne e capisci che stai cucinando qualcosa che parla di casa. Le mie “polpette alla catanese” vengono da lì, da una cucina piena di voci e di consigli sussurrati.
Le polpette alla siciliana non sono solo un secondo piatto. Sono una mappa di sapori che unisce mare, campagna e memoria. La cucina etnea ama l’intensità: pomodoro ricco, erbe fresche, formaggio sapido. Non è un caso se compaiono uvetta e pinoli.
L’uso dolce-salato nasce dall’eredità arabo-normanna (827–1091), ben documentata negli studi di storia alimentare e nelle raccolte dell’Accademia Italiana della Cucina. E se scegli il Pecorino Siciliano DOP (riconosciuto dall’UE), entri subito nel cuore dell’Isola.
Quando ho chiesto a mia suocera la sua ricetta catanese, lei ha sorriso. “Le polpette devono essere morbide ma fiere, e il sugo deve abbracciarle senza romperle.” Sembrava filosofia. In realtà era tecnica.
Ed ecco il “furto” alla suocera. Il centro del piatto sta in tre mosse: ammolla l’uvetta nel Marsala secco per 10 minuti; profuma l’impasto con due foglie di menta e un velo di scorza d’arancia; dai alle polpette una breve frittura e poi la lunga cottura nel sugo. È qui che la carne si rilassa e prende carattere.
Varianti attestabili: al forno a 190°C per 18–20 minuti e poi nel sugo; con cuore di caciocavallo ragusano DOP a dadini; senza uovo aumentando la mollica. Nella tradizione etnea compaiono anche polpette di melanzane o di pesce spada: stesse regole di equilibrio, altro carattere.
Servi con pane di semola croccante o con riso pilaf. Le polpette saranno migliori il giorno dopo: chimica semplice, sapori che si sposano col tempo. Fonti utili per approfondire: Accademia Italiana della Cucina (ricettario regionale) e banca dati UE eAmbrosia per i DOP siciliani. Se cerchi una “versione ufficiale” univoca di “polpette alla catanese”, non esiste: le famiglie cambiano dettagli, il territorio detta il ritmo.