Celiachia, tutto ciò che devi sapere riguardo la condizione, svelato il nuovo studio che facilita la diagnosi.
La celiachia è una patologia autoimmune in grado di provocare una reazione immunitaria dell’organismo all’assunzione di glutine. Questa sostanza è un complesso proteico che si trova in diversi cereali come l’orzo, il frumento e la segale, le persone affette da questa patologia non possono consumare ad esempio la pasta, il pane e altri prodotti. Si tratta di una malattia cronica dalla quale non si può guarire, il paziente infatti dovrà seguire una dieta rigorosamente priva di glutine.

Se un soggetto celiaco mangia glutine, ci sarà una risposta immunitaria che andrà a colpire l’intestino tenue, col passare del tempo l’assunzione prolungata di glutine andrà a produrre un’infiammazione che danneggerà l’intestino. Si verificherà inoltre, un’incapacità di assorbire i nutrienti. Queste problematiche all’intestino possono provocare, perdita di peso, gonfiore addominale, diarrea e crampi. Trascurare questa condizione può causare gravi conseguenze per l’organismo andando a danneggiare l’apparato riproduttivo, il sistema sanguigno e il sistema nervoso. Per questa ragione è raccomandato eliminare rigorosamente il glutine dalla dieta.
Celiachia, cause e sintomi
In genere la celiachia si manifesta in soggetti geneticamente predisposti, potrebbe scaturire in seguito ad un’infezione intestinale durante l’infanzia o in concomitanza di infezioni gastrointestinali e gravidanza. I soggetti celiaci possono soffrire anche di altre malattie autoimmuni come ad esempio diabete, artrite o presentare delle sindromi genetiche come quella di Down.

Oltre ai sintomi intestinali, potrebbero comparirne altri tra cui, alterazioni del metabolismo osseo, debolezza muscolare, afte orali, infertilità e anemia.
Come diagnosticare la celiachia, scopri il nuovo studio
Per diagnosticare questa patologia vengono prescritti degli esami del sangue specifici, in seguito si procede con la gastroscopia con biopsia a livello del duodeno. Questo esame è particolarmente fastidioso, ormai da anni infatti, per diagnosticare la celiachia è stato introdotto nelle linee guida un approccio senza biopsia. I ricercatori israeliani infatti hanno dimostrato che un test ripetuto anti-transglutaminasi tissutale-2 (anti-TG2) potrebbe sostituire il test degli anticorpi antiendomisio (EMA) richiesto dalle linee guida come test sierologico di conferma per la diagnosi di MC.
I ricercatori hanno osservato che ripetere un test anti-TG2 invece del test EMA come test sierologico di conferma per la diagnosi di celiachia, sarebbe efficace. Questo approccio senza biopsia dunque, potrebbe rivelarsi particolarmente utile in contesti con risorse limitate, e in centri che non hanno accesso a un laboratorio di immunologia di alta qualità.