Celiachia cosa sta succedendo in termini di sanità, l’inerzia dell’ASREM e il commento del Pd: “è inaccettabile”
La celiachia è una patologia importante che non può essere presa sottogamba, purtroppo chi soffre di questa condizione non può mangiare glutine. Sono dunque banditi la maggior parte dei carboidrati, anche se effettivamente ormai ci sono parecchie alternative. Si può mangiare liberamente il riso, alcune farine ma anche la “pasta”, ad esempio quella di legumi, di riso o di avena.

Senza glutine esistono il pane, i biscotti e la pizza, in alcuni casi non si sente neppure la differenza e i prodotti sono abbastanza soddisfacenti. Per diagnosticare la celiachia non è sempre semplice a volte infatti è difficile scoprirlo. Oltre a non poter assumere glutine, chi è celiaco è soggetto a sviluppare altre condizioni patologiche e problemi psicologici, inoltre riscontrano diversi sintomi fastidiosi.
Celiachia, la situazione in Molise

Come sappiamo purtroppo la sanità pubblica in Italia ha alcune pecche, le lacune infatti in termini di tempistiche, assistenza, esami e diagnostica lasciano a desiderare. L’ASREM è l’Azienda Sanitaria Regionale del Molise e sarebbe stata accusata di inerzia da la capogruppo del Pd Micaela Fanelli. La donna pone l’attenzione su due punti specifici, l’ottimizzazione delle tessere di gestione per celiaci, e lo sblocco del Piano Diagnostico Terapeutico Assistenziale.
La patologia purtroppo colpisce sempre più persone, sono circa 1.141 i celiaci diagnosticati in Molise al 2023, un numero che potrebbe lievitare a 3.000 considerando l’incidenza della malattia. Per questa ragione la donna chiede soluzioni concrete. In una nota ha inviato una missiva ai vertici della sanità regionale per sollecitare un’azione immediata da parte del direttore generale dell’Azienda sanitaria regionale, Giovanni Di Santo, del presidente della Regione, Francesco Roberti, e dell’assessore Michele Iorio.
Ormai sarebbero trascorsi due anni dalla delibera e resta inspiegabile la mancata individuazione del codice Cup per la prestazione specialistica “malattia celiaca”. Questo ritardo sta di fatto bloccando l’attivazione del Piano, impedendo una corretta diagnosi e un adeguato follow-up per i celiaci molisani. Un caso di malasanità, come ce ne sono stati molti che potrebbe costringere i cittadini ad affidarsi alle strutture private per risolvere il problema, sopratutto chi vuole procedere con urgenza o chi non si fida andrà altrove.