L’Italia si vanta di un primato mondiale davvero importante quando si parla di lotta alla celiachia: davvero pochi sanno cosa prevede la legge nel nostro Paese.
Ci conoscono in tutto il mondo come la patria della pizza e della pasta, due alimenti che essendo a base di farine alimentari sono quindi entrambi contenenti glutine, proteina presente nel grano, nella segale e nell’orzo. Come noto, c’è chi è intollerante a questa proteina, ma soprattutto chi assumendola mette a rischio la propria vita, essendo affetto da una malattia autoimmune denominata celiachia.

Pasta, pizza, pane, dolci e gnocchi, come ben sappiamo, sono alimenti che devono essere esclusi dalle nostre diete, se siamo celiaci, a meno che non si trovino alternative senza glutine. Anche un solo morso può scatenare sintomi del tutto simili a quelli di una grave intossicazione alimentare. Da questo punto di vista, molti Paesi possono fare qualcosa di importante in materia di screening e informazione, e l’Italia è in prima linea già da qualche tempo.
Una legge importante per la diagnosi della celiachia introdotta proprio in Italia
In particolare, con una legge molto importante, la legge 130 del 15 settembre 2023, l’Italia ha introdotto il suo programma di screening della popolazione, sin dall’età pediatrica, sia per quanto riguarda la celiachia, che per quel che concerne il diabete di tipo 1. Questo programma di screening diventa fondamentale nella diagnosi precoce e grazie all’impegno del nostro Paese, anche in altri stati si stanno facendo progressi in questo senso.

Questo importante cambiamento, che vede l’Italia capofila, va di pari passo con l’impegno dei ricercatori, che stanno studiando modi per individuare e trattare più facilmente la malattia. Questo perché il glutine è in molti alimenti presenti nelle nostre diete, non solo nei Paesi occidentali, ma anche in altri asiatici e africani. I numeri parlano chiaro: quasi metà della popolazione occidentale è portatrice dei geni che aumentano la suscettibilità alla celiachia.
Cosa prevede l’impegno del nostro Paese per screening e diagnosi precoce
Negli ultimi 50 anni, la presenza di casi di celiachia è quadruplicata, e questo a quanto pare non dipende esclusivamente dalla maggiore consapevolezza e dai test effettuati, ma ci sono soprattutto ragioni in gran parte sconosciute, che sono appunto oggetto di studi approfonditi. Sono ad esempio molti a sostenere un legame tra inquinamento, quindi contaminazione del grano, e casi di celiachia, ma non vi sono ricerche che sostengano in maniera definitiva questa tesi.

Capire perché si sviluppa la celiachia è di notevole interesse, poiché questa conoscenza potrebbe orientare le strategie preventive, nel frattempo ben venga una legge come quella formulata proprio dall’Italia, che va a scoprire la malattia sin dall’età pediatrica, per evitare di compromettere il fisico. In buona sostanza, possiamo dire che se il programma di screening del nostro Paese si dimostrerà efficace, probabilmente simili strategie di diagnosi precoce potrebbero diffondersi e risultare efficaci.




