Brindisi di fine anno: come va servito e conservato lo spumante

A Capodanno si stapperanno almeno 74 milioni di bottiglie di spumante in Italia, in aumento dell’8% rispetto allo scorso anno. E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che nove italiani su 10 (91%) non rinunciano a fare un brindisi Made in Italy a fine anno secondo l’indagine fatta dall’Istituto Ixe’.

La stragrande maggioranza dello spumante italiano si beve comunque all’estero con un balzo del 9% delle bottiglie esportate che a fine anno – secondo la Coldiretti – raggiungeranno per la prima volta il record storico annuale delle vendite per una quantità superiore a 560 milioni di bottiglie. All’estero non sono mai state richieste così tante bollicine italiane che in quantità dominano nettamente nei brindisi globali davanti allo champagne francese che però riesce a spuntare in media prezzi nettamente superiori. Fuori dai confini nazional i consumatori più appassionati sono gli inglesi, seguiti dagli Stati Uniti, mentre al terzo posto troviamo la Germania.

Ma come va servito lo spumante? Per prima cosa non va mai servito ghiacciato, ma tirato fuori dalla cantina un paio d’ore prima e raffreddato in un secchiello con ghiaccio tritato, acqua fredda e sale grosso. La temperatura migliore è compresa fra gli 8 ed i 12 gradi. Berlo esclusivamente in una flûte a forma di tulipano che consente agli aromi di svilupparsi liberamente.

Il miglior modo per stappare la bottiglia è tenere con una mano il tappo e ruotare con l’altra mano la bottiglia leggermente inclinata accompagnando sempre l’espulsione del tappo. Far uscire lentamente il gas e versarlo tenendo la bottiglia dal fondo e non dal collo per evitare che lo spumante si riscaldi con il calore della mano. Mai utilizzare del ghiaccio nel bicchiere.
Conservarlo in una cantina buia, fresca e senza sbalzi di temperatura, in posizione orizzontale.

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