Diabete, rischio aumentato se guardi il telefonino di notte

La luce emessa dai telefoni o dai tablet durante la notte provoca voglie di zucchero e potrebbe portare ad un aumento di peso.

Solo un’ora di esposizione alla luce blu – la luce artificiale emessa dalla tecnologia – può influenzare l’appetito del ratto e renderlo più incline a mangiare cibo malsano il giorno successivo. Anche i loro livelli di zucchero nel sangue sono aumentati, suggerendo che gli animali non erano in grado di elaborare lo zucchero nel loro corpo, un segnale di pre-diabete.

È l’ultima di una serie di prove schiaccianti contro l’uso eccessivo dei telefoni durante la notte che, secondo gli scienziati, potrebbe portare all’obesità. Lo studio dell’Università di Strasburgo e dell’Università di Amsterdam ha esposto i ratti alla luce blu notturna registrando ciò che hanno mangiato il giorno successivo. I ratti erano tenuti svegli durante il giorno e dormivano di notte per imitare meglio i ritmi cardiaci umani.

I ratti hanno avuto la possibilità di scegliere tra quattro fonti di cibo un pasto nutrizionalmente bilanciato, strutto, acqua zuccherata e acqua.  Dopo l’esposizione alla luce blu, secondo i ricercatori, i ratti maschi hanno bevuto più zucchero quella notte che durante le notti senza esposizione alla luce blu.

La luce blu ha anche alterato la tolleranza al glucosio nei ratti maschi. Tolleranza al glucosio compromessa significa che i livelli di zucchero nel sangue sono aumentati oltre i livelli normali ed è un segnale di pre-diabete. I meccanismi biologici che portano ad un maggiore appetito o intolleranza al glucosio non sono spiegati, ma si ritiene che siano dovuti ad un’alterazione degli ormoni.

Le cellule retiniche dell’occhio sono sensibili alla luce blu e trasmettono direttamente informazioni alle aree del cervello che regolano l’appetito, oltre al sonno. “È molto probabile che la luce di notte modifichi l’appetito del corpo stimolando o inibendo quei neuroni che inducono o riducono l’assunzione di cibo. I livelli di zucchero nel sangue possono cambiare dopo l’esposizione della luce attraverso l’attivazione di un percorso che collega la retina all’ipotalamo, al sistema nervoso autonomo e agli organi periferici come il fegato o il pancreas.”

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