Krumiri: conosci la loro storia? Davvero singolare parla di un Re!

I krumiri sono i biscotti di Casale Monferrato divenuti famosi per la forma ricurva e le striature, ma sapevate che è tutto ispirato ad un Re? Ecco la loro storia.

Ideati da un pasticcere di Casale Monferrato per accompagnare un liquore, l’origine dei krumiri risale al 1878. Questi biscotti, seppur prodotti ancora in maniera artigianale, sono diventati famosi in Italia e nel mondo grazie alla loro forma ricurva e alle striature in superficie. Ad ispirare il pasticcere fu addirittura un Re; ecco la loro storia.

krumini biscotti
La storia e le origini dei Krumini -CheCucino

Era la seconda metà dell’Ottocento quando a Domenico Rossi, pasticcere di Casale Monferrato, viene in mente di creare un dolcino che si accompagnasse al krumiro liquore molto in voga in quel periodo torico. Va da sé, quindi, che il nome dei biscotti deriva proprio dalla bevanda che avrebbero poi dovuto accompagnare.

PER NON PERDERTI LE ULTIME NOTIZIE SEGUICI ANCHE SU INSTAGRAM E TELEGRAM

Quello che è veramente particolare dell’origine dei krumiri è da chi e da cosa Rossi trasse ispirazione per dare ai biscotti la forma con cui poi sono diventanti famosi nel mondo. Si parla niente meno che di un Re e non uno qualsiasi, ma uno passato alla storia per essere stato il primo sovrano del nascente stato italiano.

Krumiri, storia di un omaggio al sovrano

L’Italia, intesa come stato unitario, era nata veramente da poco appena 16 anni prima e non ancora maggiorenne perdeva, proprio nel 1878, il suo primo Re ovvero Vittorio Emanuele II di Savoia. A quanto pare, il pasticcere Rossi decise, nel creare i suoi biscotti, di ispirarsi alla figura del re “galantuomo” così com’era appellato. Un vero e proprio omaggio al sovrano nel gennaio di quell’anno.

perché i krumini hanno questa forma
Biscotti krumini  -CheCucino

Ma come fare per omaggiare un sovrano con dei biscotti? Semplice dando loro la forma di quella che poteva essere la caratteristica fisica che contraddistinse il sovrano ovvero i suoi baffi.

Ebbene sì, la forma ricurva e le striature presenti sulla superficie richiamano proprio i lunghi baffi che Vittorio Emanuele II portava e nonostante oggi questi biscotti siano venduti in tutto il mondo e per la produzione ci si avvalga ormai di impastatrici, il taglio e la curvatura sono ancora eseguiti a mano.

Altra caratteristica dei biscotti è la loro vendita in scatole di latta, tradizione che cominciò lo stesso Rossi per distinguere i suoi prodotti -con una scatola che portava inciso il proprio nome- dalle imitazioni che già cominciavano a circolare.

Impostazioni privacy