Panettone di Natale, ce n’è per tutti i prezzi

Il mese di dicembre è arrivato e tra qualche settimana sarà Natale. Uno dei simboli culinari di questa festività è il panettone che può avere prezzi oscillanti in base alla produzione e alla qualità. Con la crisi economica che attanaglia soprattutto le famiglie più giovani sarà necessario dosare le spese, ma quasi su ogni tavola ci sarà il pandoro o il panettone. L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha realizzato un monitoraggio sui costi dei pandori e dei panettoni e sulle tipologie più diffuse, prendendo come riferimento le più comuni marche presenti sul mercato.

Prezzi medi

Sul mercato ci sono prodotti e marche disparate con un prezzo medio di 8,56 euro per 1 kg di prodotto. Ci sono anche le confezioni di mini panettoni per i più piccoli, da 100 gr, che in media arrivano a costare 2,15 euro, oppure i panettoni “speciali”, con farciture diverse rispetto alla classica ricetta e per i quali la spesa media è di 10,99 euro.

Il mercato offre anche prodotti appositi per chi soffre di celiachia, come pandori e panettoni senza glutine e biologici. Non sono molte le aziende che si sono adoperate a realizzare prodotti ad hoc, ma i prezzi salgono sensibilmente arrivando in media a 12,76 euro per 500 gr di prodotto. Per chi cerca qualcosa di particolare basta rivolgersi a fornai e pasticceri, ma anche in questo caso il prezzo del panettone sale sensibilmente rispetto a quello commerciale, arrivando in media a 31 euro al kg.

Qualità ed etichetta

Federconsumatori precisa che “per essere definito “panettone”, un prodotto artigianale e non, deve rispettare determinati canoni imposti dal Decreto Ministeriale, attivo dal 2005, emanato dal Ministero delle Attività Produttive e dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, nel quale sono specificati ingredienti e percentuali minime”. Un buon panettone deve avere un colore dorato e uniforme, non dove risultare unto e al momento del taglio l’interno del panettone deve presentarsi con fori grandi e irregolari, a dimostrazione che la lievitazione è buona.

Ecco le indicazioni obbligatorie in etichetta:

denominazione di vendita – nome comunemente impiegato per definire il singolo prodotto;

elenco ingredienti;

quantità;

termine minimo di conservazione o data di scadenza;

nome o ragione sociale o marchio depositato e la sede del fabbricante o del confezionatore o di un venditore stabilito nella Comunità Europea;

sede dello stabilimento di produzione o di confezionamento ;

lotto di appartenenza del prodotto;

modalità di conservazione e di utilizzo qualora sia necessaria l’adozione di particolari accorgimenti in funzione della natura del prodotto;

istruzioni per l’uso – ove necessario;

Luogo di origine o provenienza;

ingrediente o coadiuvanti che possono provocare allergie o intolleranze usato nella fabbricazione o preparazione di prodotti e/o alimenti ;

dichiarazione nutrizionale.

 

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