“È sempre mezzogiorno”, il pane della pace di Fulvio Marino conquista tutti. Ecco come farlo

Dalla trasmissione di Raiuno un messaggio di grande valore attraverso il pane con il simbolo della pace, realizzato con semplicità e gli accorgimenti dell’esperto. Facile da replicare a casa.

Fulvio Marino pane pace ricetta
Fulvio Marino (Foto da Instagram @fulviomarino)

La situazione di forte tensione provocata dalla guerra in Ucraina continua tra dolore e preoccupazione e il desiderio di pace viene espresso in tutti i modi, anche attraverso il cibo.

A “È sempre mezzogiorno”, ieri 10 marzo, la trasmissione di Raiuno all’ora di pranzo, viene manifestato quotidianamente l’anelito alla pace e per la fine di questa guerra.

Sia la conduttrice Antonella Clerici che tutti gli ospiti del programma esprimono questa speranza con la bandiera apposita sempre presente e altri segni, tra cui questo.

Anche Fulvio Marino, il giovane imprenditore e panificatore comasco molto seguito sui social, che si definisce mugnaio di terza generazione, autore di un libro sull’arte della panificazione, ha voluto dare un segno e ha ideato e preparato il pane della pace.

Si tratta di un pane che prende la forma del simbolo della pace ed è realizzato con un tipo di pasta adatto ad essere modellata e mantenere bene il disegno.

Il simbolo della pace, come Marino ha ricordato, è quel simbolo creato alla fine degli anni ’50 come protesta contro gli armamenti nucleari.

Unisce due segni dell’alfabeto semaforico usato nel campo navale che significano disarmo nucleare racchiusi in un tondo che rappresenta il mondo.

Preparare in casa questo pane non è difficile, basta seguire le indicazioni dettagliate date dall’esperto.

Inoltre è un bel modo per esprimere il desiderio della pace da diffondere anche attraverso una foto sui social, come Marino ha espressamente invitato a fare.

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Ingredienti e preparazione del pane della pace

Questo pane contiene una quantità di lievito molto piccola, solo 3 grammi, e, come spiegato dal maestro del pane, è  una soluzione quando si vuol fare il pane ma non si ha a disposizione molto lievito, e garantisce una buona digeribilità.

lavorare impasto ricetta pane pace
lavorare l’impasto (Foto di Giulio Perricone da Pixabay)

INGREDIENTI

Per il lievitino:

  • 300 g di farina 0
  • 300 ml di acqua
  • 3 g di lievito di birra

Per l’impasto:

  • 700 g di farina 0
  • 350 ml di acqua
  • 100 g di lievito madre
  • 20 g di sale
  • 20 ml di olio extravergine di oliva

PREPARAZIONE (10 ore circa)

Innanzitutto bisogna preparare il lievitino. In una ciotola sbriciolare il lievito e unirlo all’acqua e alla farina. Mescolare e quando il composto è omogeneo metterlo a fermentare coperto e in un luogo asciutto alla temperatura di circa 20° per 18 ore.

Una volta fermentato il lievitino, procedere con l’impasto. Usando una planetaria mettere la farina, il lievitino e parte dell’acqua e iniziare ad impastare.

Poi, aggiungere il sale e la rimanente acqua e continuare ad impastare per qualche minuto. In ultimo aggiungere l’olio e proseguire per incorporarlo completamente.

Coprire l’impasto e metterlo a riposare in frigorifero per circa 6 ore. Trascorso questo tempo stendere l’impasto su un un piano di lavoro e con il mattarello ottenere uno spessore di circa 3 – 4 cm.

A questo punto è il momento di dare la forma al pane. Disporre l’impasto direttamente su un ampio foglio di carta da forno, poi, posizionare sopra un anello taglia pasta grande e ricavare il cerchio.

Togliere la pasta in eccesso che potrà essere anche conservata e utilizzata il giorno dopo. Disporre al centro un altro anello più piccolo e con un coltello o l’apposito strumento taglia pasta fare dei tagli per tracciare il disegno del simbolo della pace.

Eliminare le parti di pasta in eccesso e spostare l’impasto sulla teglia sempre con la carta sotto. Lasciare in lievitazione per altre 2 ore a temperatura ambiente.

 

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Infine, cuocere in forno statico preriscaldato a 230° per 25 minuti. Questo pane così simbolico ed evocativo è certamente un semplice piccolo gesto per esprimere un valore essenziale.

(Romana Cordova)

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