I latticini possono ridurre il rischio di diabete

Secondo una nuova ricerca mangiare formaggio potrebbe ridurre il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. Gli scienziati hanno scoperto che le persone che consumavano latticini ricchi di grassi, come formaggio, panna e yogurt, erano meno propensi di quelli a cui non era stata diagnosticata la malattia.

Gli ultimi anni hanno visto l’ascesa della moda anti-lattea, con sostenitori che affermano che latte intero e altri prodotti caseari sono ricchi di calorie e grassi saturi. Ma il team, guidato dall’Università di Cambridge nel Regno Unito, mostrano che il consumo di latticini non deve essere scoraggiato e che è necessario un riesame dei potenziali benefici metabolici del caseificio.

Attualmente, le linee guida dietetiche degli Stati Uniti per il 2015-2020 raccomandano non più di tre porzioni di latticini al giorno e consiglia di scegliere opzioni senza grassi. Questo si basa su una ricerca che ha dimostrato che i grassi saturi presenti nei prodotti a base di grassi aumentano il colesterolo LDL. Tuttavia, prove passate hanno suggerito che ci sono un certo numero di sostanze nutritive presenti nei prodotti lattiero-caseari tra cui calcio, potassio, magnesio, vitamine K1 e K2 e probiotici (nello yogurt) che potrebbero contribuire a una dieta sana.

Alcune ricerche precedenti hanno scoperto che il consumo di latticini, in particolare di formaggio e yogurt, era legato a una minore incidenza di diabete di tipo 2, ma i risultati sono stati incoerenti. Per la conferma, il team ha monitorato oltre 63.600 adulti nel corso di 20 anni. I partecipanti sono stati testati per biomarcatori di grasso da latte, molecole nel corpo che fungono da indicatori del consumo di latticini.

Tutti gli adulti erano liberi dal diabete di tipo 2 all’inizio dello studio ma, durante il periodo di follow-up, più di 15.100 hanno sviluppato la condizione.   In ciascuno degli studi, i ricercatori hanno analizzato le relazioni dei biomarcatori di grasso da latte con il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. Hanno scoperto che i partecipanti con concentrazioni più elevate di biomarcatori di grasso da latte avevano un rischio più basso di sviluppare il diabete di tipo 2.

“Siamo consapevoli del fatto che il nostro lavoro sui biomarcatori ha limitazioni e richiede ulteriori ricerche sui meccanismi sottostanti, ma per lo meno le prove disponibili sul grasso da latte non indicano alcun aumento del rischio per lo sviluppo del diabete di tipo 2”. I ricercatori osservano che i loro risultati non possono distinguere quali prodotti lattiero-caseari offrono la massima protezione.  Per la ricerca futura, il team vorrebbe esaminare diversi tipi di prodotti lattiero-caseari mangiati in diverse popolazioni per vedere se i metodi di preparazione svolgono un ruolo.

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