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Integratori vietati, i lotti di queste marche sono potenzialmente nocivi

Un avvertimento emanato da parte delle autorità di controllo mette in guardia i consumatori dall’uso di questi integratori vietati. Non vanno presi.

Degli integratori in pillole (Foto Canva)

Ci sono degli integratori vietati e la cui vendita non è più possibile. La cosa è stata portata all’attenzione di tutti direttamente da parte del Ministero della Salute, il quale ha rilasciato un apposito comunicato in cui ha riportato tutte le informazioni utili del caso.

Gli integratori vietati contengono delle sostanze vietate in misure che eccedono quelli che sono i limiti massimi consentiti dalla Legge. Per la verità le sostanze contestate risultano anzi essere del tutto non idonee alla assunzione in prodotti del genere.

Viene infatti riportato come le suddette sostanze farmacologiche attive possano costituire un rischio per lo stato di salute di chi dovesse eventualmente fare uso di tali articoli. Una circolare ministeriale fornisce tutte le informazioni che servono per il riconoscimento di questi prodotti ed anche il da farsi allo scopo di potere ottenere un rimborso.

Integratori vietati, quali sono: marche e lotti

Gli integratori tolti dalle vendite (Foto Canva)

Di seguito sono riportate le marche degli integratori vietati. Si tratta di:

  • Escobar, integratore in polvere in confezione da 250 grammi, contenente Dmaa (dimetilamilammina);
  • Kill Zone Hardcore Ultimate Formula 100% Skills, integratore in polvere in confezione da 300 grammi, contenente Dmaa (dimetilamilammina) e Dmba (1,3-dimetilbutilammina) e octopamina.

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In entrambi i casi è presente la dimetilamilammina (Dmaa), ovvero una sostanza che ha alcuni tratti tali da poterla assimilare alla anfetamina. Tra queste figurano delle proprietà stimolanti. Il suo utilizzo viene consigliato per inibire la sensazione di appetito oltre che per bruciare i grassi.

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È inoltre certificata anche la presenza della dimetilbutilammina, che è a sua volta simile alla Dmaa, oltre che della octopamina. Anche queste due sostanze hanno dei tratti che le rendono somiglianti alla Dmaa. Gli integratori in questione provengono dal Lussemburgo e sono stati scovati dagli ispettori del RASFF, ovvero il Sistema Rapido di Allerta Europeo per la Sicurezza di Alimenti e Mangimi.

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I suddetti integratori sono venduti online, cosa che rende più problematico l’intercettarli. Il divieto fa riferimento a tutti i lotti attualmente presenti di entrambi. Chi ha già provveduto all’acquisto è tenuto a non consumare questi integratori, anche se non dovesse essere possibile procedere con un rimborso della cifra spesa.