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Mindful Eating, tutto sulla consapevolezza alimentare a tavola

Per controllare i livelli di fame e di sazietà psicologicamente per il proprio benessere fisico, sta spopolando la Mindful Eating: la nuova frontiera della consapevolezza alimentare a tavola. 

Mindful eating (geralt da Pixabay)

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Viviamo in un’epoca dove abbiamo a disposizione ingentissime varietà di alimenti moltissime delle quali acquistabili a un prezzo veramente basso.

Il gesto di mangiare ed ingerire pietanze ormai è divenuto un’azione automatica ed irriflessiva. Spesso mastichiamo senza nemmeno accorgerci del sapore di quello che abbiamo in bocca.

Mangiare è dunque divenuta un’operazione di sottofondo mentre si chiacchiera a tavola o si ascolta ciò che si dice in televisione. Per la psicologia non è così: ingerire cibo è una delle attività più interessanti studiata da questa branca di scienza.

Proprio per questi svariati motivi sono nate discipline, come la Mindful eating, atte a redimere la propria consapevolezza alimentare. Andiamo a scoprire insieme come si compongono e cosa spiegano.

Mindful eating, le norme della consapevolezza alimentare

La Mindful Eating così come l’intuitive eating sono campi disciplinari nati con lo scopo di rieducare la mente a mangiare con consapevolezza ascoltando i propri stati interni di fame o sazietà. 

La domanda principale che i maggiori esponenti di questa corrente si sono fatti è “Perché noi umani siamo la specie che ingrassa di più ed ha maggiori casi di obesità?” Questo infatti nel mondo animale succede veramente di rado.

Livello di obesità (Towfiqu barbhuiya da Pexels)

Tutto ciò accade, spiegano gli esperti di settore, perché forniamo ed equipariamo il cibo a stati emotivi. Quante volte capita che mangiamo troppo cioccolato o gelato perché siamo giù di morale?

Allo stesso modo capite di offrire o ricevere cibo come gesto di generosità da parte nostra o altrui. Mangiare allora diventa facilmente un atto automatico spesso con valenze emotive più che nutritive.

In questo modo si perde il contatto con gli stati interni ascoltando invece solamente quelli al di fuori di noi. Tutto ciò si può comprendere a pieno scrivendo un diario alimentare.

Ogni volta che si mangia qualcosa, bisognerà annotare di fianco al cibo ingerito, l’emozione che si stava provando in quel momento e se la fame si faceva sentire realmente. I risultati di queste annotazioni saranno strabilianti.

Come fare per mangiare con la consapevolezza?

Per avere anche solo un “assaggio” della nuova corrente alimentare potrete sperimentare due tecniche diverse per immagazzinare maggiore consapevolezza a tavola.

Il primo esercizio è quella di mangiare con la mano meno dominante: ogni gesto che farete difatti avrà bisogno di maggiore cura ed attenzione. In questo modo vi soffermerete maggiormente sulla quantità di cibo ingerito e sul suo sapore.

Consapevolezza alimentare mangiando con l’altra mano (RyanMcGuire da Pixabay)

Infine l’ultimo trucchetto da mettere in atto è quello di mangiare gli alimenti in tavola come se non li aveste mai assaggiati, equiparandovi ad extraterrestri appena sbarcati sulla Terra.

Questo esperimento farà sì che il vostro gusto scannerizzi tutti i minimi sapori contenuti in quella pietanza facendo risultare il pasto molto più appagante e forse anche più misurato poiché mangerete più lentamente dandovi maggior tempo per ascoltare i vostri segnali interni di fame e sazietà