Olio di oliva: Italia in controtendenza sulla produzione

Italia in controtendenza per la produzione di olio di oliva. Mentre in Europa si registra un calo del 9% e del 30% in Spagna, nel 2019 rispetto al 2018, in Italia si stima un raddoppio della produzione (da 175 mila tonnellate a 350 mila).

Il Bel Paese non sarà l’unico a registrare crescite nella produzione. Incrementi produttivi si segnalano anche in Portogallo (+39%) e Grecia (+62%). Gli operatori sono però preoccupati perché i prezzi andranno al ribasso a causa delle ingenti scorte europee pari a 850 mila tonnellate. A rivelarlo è il report sul comparto olivicolo del Centro Studi di Confagricoltura, sulla base delle previsioni dell’Unione europea, presentate a Bruxelles.

Per l’Italia però è un risultato positivo a metà – osserva Confagricoltura – dal momento che l’anno scorso la produzione era arrivata ai minimi storici del decennio ed anche ora è lontana dalle 540 mila tonnellate del 2008. La media produttiva degli ultimi quattro anni, confrontata con il quadriennio 2008-2011, mostra un calo di oltre il 37% e, in relazione al quadriennio 2012-2015, del 28%.

Il Centro Studi di Confagricoltura ha evidenziato come, nel 2018, l’Italia sia stata nel mondo il secondo Paese esportatore di olio d’oliva, dopo Spagna e davanti a Portogallo e Grecia. Principali mercati di sbocco dell’olio confezionato made in Italy sono Stati Uniti (il 31,4% del totale dell’export italiano) e Germania (12,1% del totale dell’export). Il settore olivicolo – sottolinea Confagricoltura – sta affrontando una fase di significativi cambiamenti strutturali a livello mondiale e l’Italia, che ha una forte vocazione produttiva, non può restare arretrata.

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