Pasta e primi piatti: alghe e insetti nel futuro

La pasta è uno dei piatti base dell’alimentazione dell’uomo, ma nel futuro potrebbero esserci delle incredibili sorprese: addio alla salsa, spazio agli insetti e alle alghe come la spirulina.

A fare la previsione è stato il segretario dei pastai di Unione Italiana Food, Luigi Cristiano Laurenza, in vista dell’evento World Pasta Day che presenta le tendenze di questo consumo fino al 2050. Tra le mode dei prossimi “pastaioli” da un lato persiste il tradizionale piatto di pasta al pomodoro, dall’altro si inseriranno nuovi condimenti ispirati al tema del biologico e della sostenibilità. Un’altra tendenza sarà anche la contaminazione con ingredienti inediti e la provenienza.

Infatti prende sempre più piede la pasta prodotta in Turchia, sebbene l’Italia resti ancora il principale produttore mondiale. “Noi puntiamo tutto sulla qualità – ha spiegato Laurenza -. Qualità significa attenzione alla ricerca delle migliori materie prime provenienti da tutto il mondo ma anche qualità di processo. Dobbiamo puntare per forza su questo perchè ovviamente sulla quantità e sul prezzo i turchi saranno più aggressivi”, ha aggiunto il segretario dei pastai. “Abbiamo stimato che in Italia si ha una eccedenza del 33%, praticamente utilizziamo le macchine al 67%, per cui il problema vero è mettere sul mercato una pasta e farla capire prima ai buyer e poi al consumatore, facendo cogliere la differenza qualitativa tra la pasta italiana e quella non italiana, questa è la sfida del domani su cui siamo fortemente impegnati”.

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