Raccolta, conservazione e cottura dei funghi, attenti alle regole

L’arrivo della pioggia e dell’autunno è un periodo d’oro per i ricercatori e gli amanti dei funghi, che in questo periodo sono soliti addentrarsi nei boschi in cerca di porcini, chiodini e altre specie. In passato non sono mancati casi di intossicazione da funghi e quindi oltre a saperli riconoscere è necessario che la raccolta e la conservazione sia effettuata seguendo alcune norme di sicurezza.

Come si legge a chiare lettere sul sito del ministero della Salute la raccolta e la commercializzazione dei funghi è regolamentata dalla Legge 23 agosto 1993, n. 352, (integrata dal DPR 14 luglio 1995, n. 376) che prevede il rispetto di alcuni punti:

– esiste un limite massimo di raccolta;

– è vietato l’uso di rastrelli o altri strumenti che potrebbero danneggiare seriamente tutto l’apparato produttivo fungino;

– il fungo deve essere raccolto intero, staccato dal micelio con movimento rotatorio e non tagliato, questo consente una sicura determinazione della specie;

– non si devono raccogliere esemplari troppo giovani o in cattivo stato di conservazione;

– la raccolta va riposta in contenitori che consentano la diffusione delle spore, vietando in ogni caso l’uso di sacchetti di plastica che ne accelerano la decomposizione;

– non si devono distruggere gli esemplari che si ritengono velenosi, anche loro sono utili alla vita del bosco!

 

Il ministero della Salute ha stilato anche un decalogo con le 10 regole d’oro per un consumo sicuro, consigliando di far sempre controllare i funghi raccolti da un micologo della Asl (il servizio è gratuito). Ecco le 10 regole d’oro suggerite dal Ministero: “

– non consumare funghi non controllati da un vero micologo;

– consumare quantità moderate;

– non somministrare ai bambini;

– non ingerire in gravidanza;

– consumare solo in perfetto stato di conservazione;

– consumare i funghi ben cotti e masticare correttamente;

– sbollentare i funghi prima del congelamento e consumarli entro 6 mesi;

– non consumare funghi raccolti lungo le strade, vicino a centri industriali e coltivati (pesticidi);

– non regalare i funghi raccolti, se non controllati da un micologo professionista;

– nei funghi sott’olio si può sviluppare la tossina botulinica.

Impostazioni privacy