Allerta antibiotici, la ‘black-list’ dei farmaci pericolosi

L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) richiama dal mercato alcuni antibiotici di uso comune. Vediamo insieme quali bandire e se magari avete qualche antibiotico del genere conservato in casa.

L’ente regolatorio ha diffuso nuove e importanti informazioni di sicurezza sui medicinali contenenti fluorochinoloni (ciprofloxacina, levofloxacina, moxifloxacina, pefloxacina, prulifloxacina, rufloxacina, norfloxacina, lomefloxacina). Il rischio è di avere reazioni avverse invalidanti, di lunga durata e potenzialmente permanenti, principalmente a carico del sistema muscoloscheletrico e del sistema nervoso. “I medicinali contenenti cinoxacina, flumechina, acido nalidixico e acido pipemidico verranno ritirati dal commercio”, annuncia l’Aifa.

In una comunicazione rivolta ai medici, l’Aifa richiede di non prescrivere questi antibiotici per curare infezioni non gravi o autolimitanti (faringite, tonsillite e bronchite acuta), “per la prevenzione della diarrea del viaggiatore o delle infezioni ricorrenti delle vie urinarie inferiori; per infezioni non batteriche, per esempio la prostatite non batterica (cronica); per le infezioni da lievi a moderate (incluse la cistite non complicata, l’esacerbazione acuta della bronchite cronica e della broncopneumopatia cronica ostruttiva, la rinosinusite batterica acuta e l’otite media acuta), a meno che altri antibiotici comunemente raccomandati per queste infezioni siano ritenuti inappropriati; ai pazienti che in passato abbiano manifestato reazioni avverse gravi a un antibiotico chinolonico o fluorochinolonico”.

E’ necessario interrompere il trattamento ai primi segni di reazione avversa grave quale tendinite e rottura del tendine, dolore muscolare, debolezza muscolare, dolore articolare, gonfiore articolare, neuropatia periferica ed effetti a carico del sistema nervoso centrale, e di consultare il proprio medico per ulteriori consigli”.

A livello europeo già l’Agenzia Ema aveva avvertito nei mesi scorsi dei possibili problemi causati da questi farmaci, aggiungendo ulteriori controindicazioni come insonnia, depressione e disturbi dei sensi. Fortunatamente sono pochi i casi di queste reazioni avverse invalidanti e potenzialmente permanenti.

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