Berit, come nasce il vino del Papa

Il vino “in purezza” utilizzato per celebrare le sante messe viene prodotto a Todi dall’Istituto agrario “Ciuffelli” Berit su indicazione di Papa Francesco.

L’idea di dare vita a questo Grechetto naturale, un “bianco” che raggiunge i 14 gradi, nasce a seguito di un “invito” che il Pontefice fece ai sacerdoti qualche anno fa e cioè di consumare vino il più naturale possibile e quindi non trattato con fitofarmaci o altre sostanze chimiche. “Il nostro vino da messa – ha detto all’ANSA Gilberto Santucci, responsabile dell’azienda agraria che fa capo alla scuola – viene realizzato con uve selezionate che provengono dai vigneti della diocesi Orvieto-Todi che si trovano in località Spagliagrano. Ne raccogliamo circa 15 quintali, rigorosamente a mano, con la collaborazione anche degli studenti del Ciuffelli e dei rifugiati politici e richiedenti asilo che si trovano a Todi”.

Il raccolto viene poi trasferito nella cantina dell’ Istituto agrario e qui subentra il laboratorio di chimica guidato da Sgromo che, insieme agli studenti, dà vita alla vinificazione. “Ma al tempo stesso – sottolinea Santucci – si porta avanti anche un programma didattico che in questo caso risulta essere molto interessante perché siamo chiamati a produrre un vino che deve seguire un preciso protocollo”. Il Berit, che in ebraico significa “alleanza”, prima di venire imbottigliato, deve superare le analisi tecniche dell’ Ufficio ecclesiastico e quindi avere la certificazione del vescovo.

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