Come variare le diverse fonti alimentari? Ce lo dicono gli esperti

Mettersi a dieta non è facile ma variando il menù si riesce a rimanere più soddisfatti: quindi come possiamo alternare le fonti alimentari?

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Varie fonti di carboidrati (Foto da Unsplash) – Checucino .it

Nella maggior parte dei casi un regime alimentare dietetico è associato a un piano molto preciso da seguire, dove l’apporto dei vari nutrienti è bilanciato al fine di dare al corpo quel tanto che gli serve per sostentarsi, ma senza esagerare con le calorie. Per questa ragione nelle diete più tradizionali vengono indicati alimenti e grammi da ingerire, così come la combinazione di piatti per ogni pasto, la quantità di grassi e zuccheri da apportare e via dicendo.

Questi piani alimentari, però, proprio per la loro rigidità non sono sempre facili da seguire: non solo perché, come ci sarebbe da aspettarsi, ci lasciano con quel po’ di fame, ma anche perché non è detto che riusciamo a combinare gli alimenti nel modo giusto, magari perché non sempre li abbiamo in casa e non abbiamo voglia di fare la spesa. Ma in realtà non c’è da preoccuparsi, perché seguendo i consigli degli esperti si può imparare ad alternare le fonti alimentari.

Fonti alimentari: lo sapete che potete alternare i cibi in base al loro gruppo di appartenenza?

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Frutta secca e fresca (Foto da Unsplash) – Checucino.it

Ma che cosa si intende? Con questa espressione si fa riferimento ai diversi nutrienti, provenienti dalle più disparate fonti: ad esempio quelle di proteine, quelle di carboidrati, quelle di grassi o quelle di zuccheri. In base alle loro caratteristiche, gli alimenti appartenenti allo stesso gruppo possono essere alternati, in altre parole, dato che il riso e le patate fanno parte del gruppo dei carboidrati, potremo decidere di variarli in base al gusto o alla nostra disponibilità.

Un fattore da tenere presente quando alterniamo le varie fonti alimentari, però, è l’apporto calorico: 100 grammi di pancetta di maiale (fonte di grassi e proteine) non corrisponderanno esattamente a 100 grammi di carne di pollo, molto più magra e quindi meno calorica. Per questa ragione gli esperti ci forniscono non solo degli specchietti di riferimento con gli alimenti più comuni suddivisi per tipologia nutrizionale, ma anche una semplice nozione di matematica da applicare in fase di dieta.

Matematica in cucina: con le proporzioni possiamo diversificare la dieta

In altre parole, una proporzione. Facciamo subito un esempio: 100 grammi di salmone e 200 grammi di petto di pollo hanno un apporto calorico di circa 200 calorie. Mettiamo poi che nel nostro piano alimentare siano indicati 150 grammi di pollo, ma che quel giorno ci sia venuta voglia di salmone; la domanda è: “come faccio a sapere in quanti grammi di salmone trasformare 150 grammi di pollo?

Con questi valori la risposta è intuitiva, ma con numeri più complessi basterà effettuare il seguente calcolo: 200 g (pollo) : 100 g (salmone) = 150 g (pollo) : x g (salmone). In seguito dobbiamo moltiplicare i termini medi e dividerli per il termine estremo noto, quindi 100 grammi di salmone x 150 grammi di pollo / 200 grammi di pollo ci darà come risultato 75 grammi di salmone. Sembra complicato? Basterà solo un po’ di esercizio, proprio come a scuola!

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