Il sale fa male al cervello: rischio Alzheimer e declino cognitivo

Mangiare troppo sale non causa solo ipertensione ma anche declino cognitivo. A decretarlo è uno studio condotto sui topi e pubblicato online su ‘Nature’.

Lo studio rivela come una dieta troppo “salata” può causare l’accumulo di tau modificata, una proteina associata a condizioni che causano demenza, fra cui l’Alzheimer. I topi nutriti con una dieta ricca di sale (8-16 volte superiore a una normale) erano meno abili nel riconoscere nuovi oggetti e hanno faticato molto ad eseguire un test del labirinto.

Mangiare troppo sale causa declino cognitivo. “Il nostro studio ha messo in luce un meccanismo chiave nei topi, ora puntiamo a verificare i risultati sull’uomo – riporta AdnKronos -. Ma non è il sale aggiunto mentre cuciniamo a casa a portarci all’eccesso: il 60-70% di sodio consumato è ‘nascosto’ nei cibi processati, nei piatti pronti, in quelli che mangiamo al ristorante e che portiamo a casa: non sappiamo quanto ne viene utilizzato”.

Lo scienziato italiano Costantino Iadecola, docente di Neurologia del Weill Cornell Medical College di New York e direttore del Feil Family Brain and Mind Research Institute, spiega che un eccessivo consumo di sale può casa declino cognitivo. Nei tempi preistorici il consumo di sale era 20 volte più basso rispetto ai valori attualmente raccomandati – sottolinea il neuroscienziato – ovvero 3-4 grammi al giorno.

Il consiglio è di cucinare il più possibile da sé, evitando pasti già pronti e take away, “perché non sappiamo quanto sale c’è dentro, e poi non dobbiamo stupirci se ci ritroviamo a bere acqua per giorni”. Infine si è visto che il consumo eccessivo di sale nei topolini provoca una riduzione del flusso cerebrale del 20-25%, “lo stesso osservato nei pazienti con demenza”.

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