La dieta per incrementare la fertilità maschile

300 grammi al giorno di frutta e verdura sono sufficienti per incrementare la fertilità maschile. La conferma arriva dalla prima ricerca italiana, presentata al congresso nazionale della Società italiana di andrologia (Sia), che si chiude oggi a Bari.

Introdurre nella dieta giornaliera dagli 800 ai 1000 milligrammi di antiossidanti ottimizza le condizioni degli spermatozoi in appena due mesi. Gli antiossidanti contenuti nei vegetali – ricorda una nota – sono infatti un vero toccasana per gli spermatozoi: pomodori e peperoni, lenticchie e ceci, fragole e noci non devono dunque mai mancare sulla tavola di chi vuole diventare papà.

Lo studio è stato condotto su 30 persone tra 25 e 40 anni non fumatori con infertilità idiopatica, una delle cause di infertilità maschile in maggiore aumento. Una carenza di antiossidanti, insieme ad altri fattori come l’età, il fumo, l’alcol, l’inquinamento. Giuseppina Peluso, Responsabile del Laboratorio di semiologia-Pma dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, ha proposto ai pazienti un’alimentazione ricca di sostanze antiossidanti, associandola a un corretto stile di vita per poi valutare, dopo due mesi, se vi fossero stati miglioramenti sulla qualità del liquido seminale. “Dopo due mesi abbiamo osservato che la motilità degli spermatozoi in generale è aumentata dal 10 al 25%, e soprattutto che dopo la dieta è raddoppiata, passando dal 7 al 15%, la motilità progressiva”.

La dieta giusta per la fertilità è perciò ricca di vitamina C, da pomodori, peperoni, agrumi e fragole. In tavola poi non deve mancare la vitamina B6 di frutta secca e legumi, e lo zinco di frutta secca, legumi e semi.

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