Lo spumante italiano alla conquista del mondo

Sarà un Natale all’insegna del brindisi made in Italy. Secondo un’analisi di Coldiretti lo spumante italiano incassa un +11% nell’export conquistando le tavole nel mondo in vista di Natale e Capodanno.

Alla fine del 2017 si raggiungerà il record storico dell’esportazione all’estero per una valore di oltre 1,3 miliardi, in base ai dati delle spedizioni nei primi otto mesi dell’anno registrate dall’Istat. “Se in Italia lo spumante si classifica al primo posto negli acquisti irrinunciabili nello shopping delle feste, all’estero – sottolinea la Coldiretti – non sono mai state richieste cosi tante bollicine italiane che in quantità dominano nettamente nei brindisi sul mercato mondiale davanti allo champagne”.

Il più grande cliente delle bollicine italiane è la Gran Bretagna che non sembra essere scoraggiata dalla Brexit e rappresenta il principale mercato mondiale di sbocco dello spumante italiano. Al secondo posto si piazzano gli Stati Uniti con un +16% e la Germania con un +14% delle bottiglie vendute rispetto all’anno precedente. Nella classifica degli spumanti del Bel Paese i preferiti nel mondo sono tra gli altri il Prosecco, l’Asti e il Franciacorta che ormai sfidano alla pari il prestigioso Champagne francese. “A pesare è il fatto che con il successo – sottolinea la Coldiretti – crescono le imitazioni in tutti i continenti a partire dall’Europa dove sono in vendita bottiglie di Kressecco e di Meer-Secco prodotte in Germania che richiamano palesemente al nostrano Prosecco che viene venduto addirittura sfuso alla spina nei pub inglesi”.

Il 2017 sarà ricordato come l’anno d’oro anche per l’export dei vini italiani. Il vino nostrano ha registrato un aumento delle esportazioni del 7% e a fine anno potrebbe arrivare ai 6 miliardi di vendite all’estero. “Nel 2017 rispetto all’anno precedente le vendite all’estero hanno avuto un incremento in valore del 6% negli Usa – il principale cliente – del 3% in Germania e dell’8% nel Regno Unito”, rende noto la Coldiretti. “La migliore performance, con un balzo del 47%, viene fatta registrare dalla Russia. Buona anche la crescita del 25% in Cina, dove tuttavia la presenza rimane limitata rispetto ai concorrenti francesi che hanno superato quest’anno l’Italia anche sul mercato Usa”.

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