Parodontite, in Italia colpisce un cittadino su due

La parodontite, nota anche come piorrea, è una malattia dentale infiammatoria degenerativa che se non curata porta al danneggiamento dei tessuti che assicurano sostegno e stabilità ai denti. Il primo sintomo che allarma il paziente consiste nell’aumento della mobilità dentale, che in assenza di trattamenti adeguati progredisce lentamente fino alla caduta dei denti.

Ogni anno oltre 2,5 milioni di italiani ricorrono alla protesi fissa (come gli impianti) o mobile (come le dentiere), in totale sono 15 milioni gli italiani che ne hanno fatto ricorso: un milione l’anno a causa della parodontite, che da sola costa 2,5 miliardi ma il Servizio Sanitario Nazionale copre appena il 5,4% delle prestazioni. E’ quanto emerge dai dati resi noti all’Ansa dalla Società Italiana di Parodondotologia e Implantologia (SIdP) che ha chiesto un intervento della Sanità Pubblica per intervenire in collaborazione con le categorie professionali coinvolte.

“La parodontite… è la sesta malattia cronica più diffusa al mondo. In Italia colpisce oltre il 50% della popolazione, nel 10-14% dei casi in forme gravi, aumentando il rischio di patologie sistemiche come il diabete e le malattie cardiovascolari”, afferma Claudio Gatti, Presidente SIdP. “Nonostante questi dati preoccupanti, in Italia non esistono adeguati programmi di informazione e prevenzione e solo un italiano su 4 è consapevole di essere malato di parodontite e ne conosce realmente le conseguenze”, commenta Mario Aimetti, Presidente eletto SIdP e Presidente della Commissione di Parodontologia e Implantologia che ha elaborato il documento di proposta.

A rendere più preoccupante la situazione è che il 90% di coloro che soffrono di disturbi parodontali non ha ricevuto una diagnosi corretta. Soltanto 1 su 100 viene sottoposto a cure specifiche e le strutture pubbliche o convenzionate coprono appena il 5,4% delle prestazioni odontoiatriche. Per tal motivo la SIdP chiede che il servizio sanitario sia più vicino alle esigenze dei cittadini, promuovendo campagne di comunicazione alla popolazione promosse a livello istituzionale in collaborazione con le Società Scientifiche, una maggiore formazione specialistica e una migliore istruzione a una corretta igiene orale. “L’impegno nel perseguire questi obiettivi consentirebbe non solo una migliore qualità di salute e di vita dei cittadini ma anche un enorme risparmio economico per la collettività”, ha concluso Claudio Gatti.

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