Una siringa per ridurre il colesterolo del 70%

Il colesterolo è una molecola lipidica sterolica presente negli organismi animali che svolge importanti funzioni. Quando supera certi livelli nel sangue diventa pericoloso per la salute, in quanto ostruisce le arterie e favorisce malattie cardiache e ictus.

Uno stile di vita troppo sedentario, abitudini sbagliate (ad es. il fumo) e un alimentazione scorretta (ricca di grassi animali) contribuiscono ad innalzare i livelli di colesterolo nel sangue e, quando non supera una certa soglia, la miglior soluzione è correggere l’alimentazione evitando alcuni alimenti come latticini, uova, alcuni crostacei e insaccati.

Ma dalla scienza arrivano nuove soluzioni a questo problema che coinvolge buona parte della popolazione occidentale. Si tratta di un’iniezione in grado di ridurre il colesterolo e i trigliceridi fino al 70%. “”Il meccanismo d’azione è semplice – spiega Domenico Girelli, docente di medicina interna dell’Università di Verona, come riportato da Adnkronos. “Si tratta di piccoli frammenti di Rna costruiti in laboratorio usando molecole, i nucleotidi, acidi nucleici identici a quelli che compongono sia Dna che l’Rna, ma con una sequenza invertita, per questo si chiamano ‘antisenso’. In altre parole si utilizzano gli stessi mattoni, ma si costruisce un muro alla rovescia”.

In passato le terapie con oligonucleotidi antisenso non avevano grande effetto perché non si riusciva a portare il farmaco dove necessario, ad esempio fegato, cuore e muscoli, prima che venisse degradato dall’organismo. Discorso diverso per gli oligonucleotidi antisenso che hanno evidenziato riduzioni di colesterolo e trigliceridi fino al 70%. Due o tre somministrazioni l’anno con iniezione sottocute sono efficaci per ottenere un effetto simile alle statine.

“Esiste già un farmaco a base di oligonucleotidi antisenso approvato dalla Food and Drug Administration – ricorda Franco Perticone, presidente Simi – si tratta di mipomersen, indicato per l’ipercolesterolemia familiare. Molti sono gli studi in corso con altri prodotti, la speranza è avere in un prossimo futuro nuove armi per combattere le iperlipidemie e ridurre così il rischio cardiovascolare, sia nei casi in cui c’è una predisposizione genetica, sia nei pazienti in cui il problema dipende soprattutto da uno scorretto stile di vita”.

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