Se il tonno in scatola è scaduto non va consumato neanche con una ricetta di riciclo, il rischio è di stare parecchio male. Ecco cosa succede.
Il tonno in scatola è un alimento utile e pratico molto apprezzato soprattutto per che in pochissimo tempo si possono realizzare primi o secondi davvero deliziosi. Ma cosa succede se per caso decidiamo di consumare il tonno scaduto? Meglio non farlo.
![intossicazione da istamina per tonno](https://www.checucino.it/wp-content/uploads/2023/05/intossicazione.istamina.checcuino.jpg)
Se scelto con cura, in particolare facendo attenzione alle zone FAO di pesca, il tonno in scatola è un alimento davvero nutriente e ottimo. Oltre alla ormai celebra pasta dello studente, si possono realizzare tanti piatti deliziosi dai più semplici come le insalate fino ai più sfiziosi come le polpette.
Parliamo comunque di tonno e quindi di un pesce ad alto contenuto di Omega-3 qui grassi buoni che fanno tanto bene alla salute e che, per esempio, i giapponesi non si fanno mai mancare a tavola.
Si tratta di un prodotto in scatolame per cui è anche a lunga conservazione, è qualcosa che spesso si compra e si mette in dispensa da tirare fuori all’occorrenza, quindi può capitare di ritrovarselo magari scaduto giusto di qualche giorno, che fare allora in questi casi? La risposta secca è che è meglio non mangiarlo perché il rischio è molto alto.
Cosa succede se si consuma tonno in scatola scaduto
Benché ci sono cibi che possono essere consumati oltre la data di scadenza, questa pratica non è consigliata con il tonno e anzi bisogna stare molto attenti.
![tonno in scatola scaduto](https://www.checucino.it/wp-content/uploads/2023/05/tonno.scatola.avariata.checucino.jpg)
Se una volta volta presa la scatoletta di tonno dalla dispensa ci accorgiamo che il prodotto è scaduto, cominciamo con l’aprirla e annusarla perché se l’odore è forte o sgradevole possiamo ben renderci conto che non è il caso di metterlo nel piatto.
Il rischio quando il tonno è avariato, il che potrebbe capitare anche prima della data di scadenza quindi attenzione sempre e comunque, è di incorrere in una intossicazione da istamina ovvero una condizione che deriva dal consumo di alimenti ad alto contenuto di istamina molecola responsabile di molti processi infiammatori e allergici.
Contengono istamina pesci come il tonno appunto, ma anche lo sgombro, le alici. L’intossicazione provoca generalmente sintomi lievi che cominciano a comparire dopo circa 30 minuti dall’ingerimento del cibo avariato; parliamo prevalentemente di sintomi come arrossamento del volto, prurito, diarrea e palpitazioni.
![tonno avariato che fare](https://www.checucino.it/wp-content/uploads/2023/05/filetto.tonno_.avariato.checucino.jpg)
Nei casi più gravi, infine, possono manifestarsi difficoltà respiratorie e problemi cardiaci. Quindi attenzione sempre alta.