Allerta alimentare| Ministero della salute: ‘non consumatelo, rischio chimico’

Allerta Alimentare, Ministero della Salute induce il richiamo e l’invito a non consumare una spezia d’uso comune per rischio chimico

L’ennesimo richiamo da parte del Ministero della Salute, che ha emanato una nota sul portale ufficiale web. Si tratta di una spezia di uso comune commercializzata da Droghe Palma Productions srls con sede a Marcon, località limitrofa a Venezia. Rischio chimico secondo l’avviso ufficiale, in particolare la presenza al di sopra dei limiti consentiti di una micotossina. Scopriamo i dettagli

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Allerta Alimentare, Ministero della Salute richiama la paprika dolce prodotta da Droghe Palma per rischio chimico

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Il Ministero della Salute ha richiamato la paprika dolce prodotta da Droghe Palma per la presenza ai limiti non consentiti di ocratossina A

Lo ha reso noto sul sito ufficiale in una nota web, il prodotto in questione è la paprika dolce prodotta da Droghe Palma. Nello specifico si tratta delle confezioni da 30 grammi distribuito in scatole da 25 pezzi con Lotto n° J20053 ed il termine di conservazione al 28/09/2024.  Il richiamo per rischio chimico è avvenuto per il superamento dei limiti dell’ocratossina A, segnalata dallo stesso fornitore. Si tratta di una micotossina presente soprattutto in caffè, cereali, vino e frutta secca. In dosi non consentite può risultare cancerogena, immunotossica, genotossica e può causare epatiti e necrosi del tessuto linfatico. Si adatta alle condizioni più estreme riuscendo a resistere alle altissime temperature come la tostatura dei chicchi. Accumulata nei tessuti, viene assorbita principalmente dallo stomaco ed anche dalle carni di animali che si sono cibati da alimenti contaminati. La segnalazione è stata emanata dallo stesso fornitore della materia prima, proprio la paprika dolce in questione.

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Già nei giorni scorsi vi erano stati controlli e richiami per lo stesso rischio chimico, in particolare per i salatini San Carlo per la contaminazione dei semi di sesamo presenti negli snack. L’invito è quello di non consumare assolutamente il prodotto e di comunicare eventuali lotti già venduti da parte di tutti i distributori di alimenti come botteghe e supermercati.

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