Le patatine creano dipendenza, la scienza spiega perchè

Le patatine fritte in busta, quelle che si trovano in tutti bar e negozi di alimentari, scatenano un irrefrenabile effetto una tira l’altra e la scienza ci spiega il vero motivo: secondo alcuni ricercatori australiani il trucco è nel sale.

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Cerchiamo di capirne di più…

Secondo alcuni studiosi dell’Università di Deakin le patatine in busta provocherebbero un senso di fame senza freni e la causa non sarebbe da ricercare nei grassi, bensì nel sale, che spinge le persone a mangiare di più. La ricerca ha visto coinvolte 48 persone e ogni giorno, per un arco temporale di un mese, è stato somministrato loro un piatto di pasta con diversi quantitativi di sale. Al termine di ogni pasto veniva analizzato il piace e il senso di fame delle persone sottoposte al test.

Il risultato finale ha dimostrato che man mano che si aumentava il sale s’innalzava il senso di fame e di piacere, spingendoli a mangiare progressivamente di più. Quindi secondo i ricercatori sale e fame sono due fattori che camminano correlati: più si mangia salato più si ha fame, creandosi una sorta di dipendenza che rischia di divenire abitudinaria a scapito della nostra salute. E tutto ciò è stato registrato a prescindere dall’alto o basso contenuto di grassi presenti nei piatti.

Secondo la Società Italiana di Nutrizione Umana gli italiani consumano in media 9 grammi di sale al giorno, ben al di sopra del tetto fissato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che consiglia un consumo non superiore ai 5 grammi al giorno. E le patatine fritte, con il loro sale, alla fine contengono il 18% dei grassi in più rispetto a quelle preparate in casa: quindi prima di aprire un sacchetto di patatine pensateci bene e, se proprio ne avete voglia, preparate a casa vostra le patatine fritte con ingredienti da voi scelti e selezionati.

 

 

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