Pesticidi nell’acqua di rubinetto? Fai attenzione

Dell’acqua non possiamo farne a meno ma quella del rubinetto può contenere pesticidi, ecco perché molti scelgono l’acqua in bottiglia, confidando che sia più controllata.

Avere l’acqua potabile che esce dal rubinetto è una caratteristica italiana ma non tutti i paesi hanno fatto la stessa scelta. Viaggiando all’estero è bene non entrarne in contatto neanche per lavare i denti.

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Acqua del rubinetto da bere – Checucino

Sappiamo che bollire l’acqua è un ottimo sistema per poterla consumare perché uccide germi, batteri e anche il virus dell’epatite tipo A. Purtroppo questo metodo non elimina l’eventuale presenza di metalli pesanti e pesticidi.

Qual è la situazione in Italia sulla presenza dei pesticidi?

In Italia invece siamo abituati a berla e per quanto sicura sotto l’aspetto batterico, non lo è altrettanto per la presenza di metalli pesanti e pesticidi. In particolare per questi ultimi, l’ultimo rapporto ISPRA sui dati raccolti nel biennio 2019-2020, presenta qualche miglioramento ma non ci tranquillizza troppo.

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I limiti dei pesticidi nelle acqua potabili sono stati definiti con un una direttiva europea che risale al 1998 e che impone lo 0,1 microgrammi/litro per una singola sostanza e 0,5 microgrammi/litro per il totale delle sostanze nelle acque.

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Acqua del rubinetto non potabile – Checucino

Pesticidi nell’acqua di rubinetto

I pesticidi vengono usati in agricoltura e sono dei prodotti chimici che servono a preservare le coltivazioni dall’attacco di insetti, parassiti animali e vegetali. Dopo aver assolto al loro compito, attraverso l’acqua di irrigazione e l’acqua piovana, finiscono nel terreno per poi raggiungere le falde acquifere da cui attingiamo l’acqua che arriva nel rubinetto.

La ricerca ISPRA ha trovato fino a un massimo di 32 sostanze diverse, contemporanamente. Sentiamo parlare spesso del glifosato perché è tra le sostanze più utilizzate ed anche quella che troviamo in alcuni test sui cibi.
Ma non è il solo, ad esempio, il bentazone è un erbicida presente nell’elenco delle sostanze prioritarie individuate dalla normativa nazionale.

Per capire quanto una sostanza è utilizzata vengono presi in esame i dati di vendita. Le vendite medie di betazone, superano le 100 tonnellate all’anno ed è utilizzato su diverse colture, tra cui riso, mais, erba medica. Per alcune sostanze la frequenza di ritrovamento, la diffusione e il superamento dei limiti, pongono un problema, in alcuni casi di dimensione nazionale.

 

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Acqua in bottiglia – Checucino

Dallo stesso rapporto, si nota che la presenza di pesticidi è più diffusa nelle aree della pianura padano-veneta. Un monitoraggio più efficiente sta portando alla luce una contaminazione significativa anche al centro-sud. Sebbene la situazione richieda un’attenzione maggiore, possiamo comunque notare un miglioramento.

Osservando i dati, notiamo che il rapporto tra quantità venduta e superficie agricola utilizzata in Italia, ha subito un incremento dai 3,9 del 2019 ai 4,5 del 2020 ma rispetto al 5,5 del 2011, una diminuzione.

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