Secondo la dieta dissociata consumare carboidrati a pranzo e proteine a cena è il giusto approccio verso il dimagrimento, ma sarà davvero così?
Quando si tratta di perdere peso gli approcci da seguire sono numerosi. C’è ad esempio chi decide per una gestione fai da te della dieta, o chi, invece, decide di rivolgersi a figure professionali che siano in grado di suggerire la giusta condotta. La nutrizione umana, in effetti, è un fenomeno complesso, che necessita di salde nozioni scientifiche alla base: seguire un regime alimentare fai da te non sarà mai tanto efficace quanto seguirne uno ben bilanciato e suggerito da un medico o un nutrizionista professionale. Le nostre conoscenze in ambito nutrizionale, infatti, sono in continua evoluzione e anche certezze che pensavamo di avere vengono smontate dai nuovi dati a nostra disposizione, ad esempio quelli sulla cosiddetta dieta dissociata.
Dieta dissociata: è davvero la soluzione?
Per dieta dissociata si intende un regime alimentare che prevede il consumo di carboidrati a pranzo e quello di proteine a cena. Secondo una concezione che ormai sembrerebbe superata, questo regime sarebbe l’ideale per stimolare la perdita di peso: il processo digestivo degli zuccheri (carboidrati), infatti, richiede più energia e tempo e per questo è meglio delegarlo al pasto del pranzo. Le proteine, invece, utili alla crescita e alla rigenerazione dei tessuti, andrebbero consumate a cena, pasto che viene comunemente fatto in prossimità del sonno.
Ma se non fosse davvero questa la suddivisione ideale? Secondo gli specialisti della Fondazione Umberto Veronesi la dieta dissociata potrebbe comportare scompensi nutrizionali, nonché una serie di problematiche contingenti che invece sarebbe molto semplice evitare. Per dirne una: i carboidrati, soprattutto quelli integrali, contengono fibre che sono in grado di calmierare il nostro senso di fame, donandocene invece uno di sazietà.
Carboidrati solo a pranzo, ma forse non è davvero così
Eliminare i carboidrati dalla cena potrebbe esporci al rischio di spuntini notturni, proprio dovuti alla fame improvvisa che si potrebbe provare. Inoltre i carboidrati contribuiscono a mantenere stabili i livelli di zuccheri nel sangue, evitando picchi glicemici. E allora qual è il modo giusto di mangiare? La soluzione sta in moderazione e varietà, in altre parole l’ideale sarebbe pianificare pasti che includano una fonte di carboidrati integrali, proteine magre, verdure e grassi sani (ad esempio quelli vegetali).
Per aiutarci in questa missione esistono migliaia di contenuti multimediali a nostra disposizione (in questo articolo, ad esempio, vi spieghiamo come alternare le fonti alimentari); oltre che, ovviamente, le conoscenze e le competenze di figure professionali, a cui sarebbe sempre bene rivolgersi quando entra in gioco la nostra salute!
