Riutilizzare l’urina per sconfiggere la fame: cosa spiegano gli esperti

L’urina è un potente ed ecologico fertilizzante: con essa infatti potremo sconfiggere la fame nel mondo. Gli esperti sperano di trovare presto la concretizzazione di questo processo.

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Campi di lattuga coltivati (IsabelPerello da Pixabay)

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La fame nel mondo è uno dei primi problemi sulla lunga lista che abbiamo. Si stima infatti le persone che soffrono di questa problematica si aggirino intorno agli 870 milioni.

Una mano per diminuire questo numero è arrivata dai fertilizzanti sintetici che però hanno scoperto l’altra parte del letto: essi inquinano in modo ingente l’ambiente.

Come sconfiggere dunque questo male che attanaglia milioni di uomini e donne? Secondo alcuni studiosi la soluzione può arrivare direttamente dall’urina.

Le piante per crescere hanno bisogno di azoto, fosforo e potassio che ingeriamo attraverso gli alimenti ed espelliamo attraverso la sostanza gialla.

Andiamo dunque a scoprire il piano degli scienziati per usare l’urina in ambito di coltivazioni.

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Sconfiggere la fame nel mondo usando l’urina

Il problema principale che si pone secondo questo processo sarebbe la raccolta dell’urina: andrebbero infatti ristrutturati tutti i servizi igienici e tutte le reti fognarie del mondo.

In seguito dovrebbe essere trattata efficacemente. Tutto ciò dunque risulta un’enorme problematica per ovviare il problema.

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Servizi igienico sanitari (Hafidz Alifuddin da Pexels)

A tal proposito è intervenuto anche Tove Larsen, ricercatore presso l’istituto svizzero Eawag: “Ci vuole molto tempo per introdurre innovazioni ecologiche soprattutto un’innovazione come la separazione delle urine che è molto radicale“.

Proprio l’ente dove lavora lo studioso ha brevettato un apparecchio in grado di convogliare la pipì in un contenitore separato per poi essere usata da fertilizzante.

Le persone sono pronte a questo cambiamento?

La sfida più rilevante però risulta capire se la gente è pronta ad ingerire alimenti trattati con l’urina, dato che essa è vista come puro rifiuto biologico.

Un sondaggio nel 2021 ha dimostrato come la risposta a questo quesito dipenda molto dal contesto nazionale in cui viene svolta.

Ad esempio in Giordania, i favorevoli al progetto sono meno del 20%. Al contrario in Francia raggiungono vette fino all’80%.

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Agricoltura (Pexels da Pixabay)

La strada dunque verso un cambiamento è molto lunga e tortuosa da effettuare. Cambiare le opinioni radicate all’interno della società e delle tradizioni è compito tutt’altro che semplice.

Pensando però al fatto che milioni di persone muoiono annualmente per carenza di cibo dovrebbe far cambiare idea, sperando in un mondo dove nessuno non abbia almeno un pasto al giorno.

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